Salute della donna: gli antidolorifici minacciano l'udito
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Scritto da maddyparla     Martedì 18 Settembre 2012 14:34 Stampa
antibioticiL'udito delle donne è messo a rischio dall'uso frequente di antinfiammatori. Ad affermarlo sono i ricercatori del Brigham and Women's Hospital di Boston (Usa) al termine di uno studio durato 14 anni e in cui sono state coinvolte più di 62mila donne tra i 31 e i 48 anni. Tutte le donne sono state seguite dal 1995 al 2009, monitorando costantemente il loro stato di salute. Durante questi anni oltre 10mila donne hanno riferito di aver subìto una perdita dell’udito, un numero percentualmente rilevante senza dubbio. L’analisi dei dati raccolti ha permesso ai ricercatori di tracciare un collegamento tra l’uso di ibuprofene e paracetamolo e la perdita dell’udito accusata dalle donne.

Al contrario, non si è trovata un’associazione con l’uso dell’aspirina. Secondo quanto riportato sull'American Journal of Epidemiology l'uso di ibuprofene e paracetamolo può essere tanto più pericoloso quanto più è frequente. Si sapeva da tempo che paracetamolo e ibuprofene, molto conosciuti ed utilizzati contro il dolore, come tutti i farmac,i possono avere degli effetti collaterali, più o meno gravi, ma mai prima d'ora si era associato il loro uso ai danni all'udito.

antidolorifici farmaci molto prescritti
Analizzando i dati  gli scienziati hanno scoperto che le donne che assumono ibuprofene 2-3 volte alla settimana hanno una probabilità di perdere l’udito superiore del 13% rispetto a quelle che fanno ricorso a questo farmaco meno di una volta alla settimana. L’aumento del rischio è, invece, del 21% per chi assume ibuprofene 4-5 volte alla settimana e del 24% se il farmaco viene assunto 6 o 7 giorni su 7. Ciò significa che il rischio aumenta in modo sensibile in base alla quantità e alla frequenza di assunzione di questi farmaci, di uso comune e forse usati spesso sconsideratamente.

Ma quali potrebbero essere gli organi lesi dall'uso dei farmaci, tali da danneggiare l'udito? La dottoressa Sharon Curhan, principale autrice dello studio, ha spiegato che “un possibile meccanismo potrebbe prevedere che i farmaci antinfiammatori non steroidei riducano il flusso del sangue alla coclea, l'organo dell'udito, e comprometterne il funzionamento”. Non solo, Curhan ha aggiunto che “il paracetamolo può ridurre dei fattori che proteggono la coclea dai danni”. In ogni caso prima dell'assunzione di questi farnaci, sopratutto per periodi medio-lunghi, è bene consultare il proprio medico, valutando sia il rapporto rischio-beneficio, sia la possibilità di altre alternartive.
 

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