Fino ad oggi è stato un mistero il motivo per cui una carezza trasmettesse sensazioni diverse rispetto ad altri "tocchi" come ad esempio una pacca sulla spalla. A risolvere questo enigma sono stati i ricercatori dell'Università della California con a capo Yuh Nung Ja. Questi hanno identificato le cellule nervose legate alla percezione del tocco delicato.

Questo gruppo di ricercatori di San Francisco ha individuato le cellule legate alla percezione della carezza nelle larve del moscerino della frutta. Lo studio, pubblicato su "Nature", mostra come queste larve abbiano una classe di neuroni, detti di classe III, che sono responsabili per la comunicazione del tocco delicato al cervello.


Un'altra scoperta è stata quella di una particolare proteina, chiamata NOMPC che è presente in abbondanza nelle terminazioni nervose ed è determinante per la percezione del tocco delicato in questi insetti. Se questa non ci fosse, i moscerini sarebbero insensibili a qualsiasi tocco. Inserendo la proteina NOMPC in neuroni che non sentivano questa sollecitazione, diventavano subito capaci di accorgersi anche di uno sfioramento dovuto a delle ciglia.

La NOMPC è sufficiente per conferire sensibilita' al tocco gentile. Questa importante proteina è un canale ionico, cioè una proteina che permette il passaggio di piccole molecole attraverso la membrana delle cellule (cioè i neuroni). Studiando lo sviluppo dei neuroni, i ricercatori hanno notato che le loro terminazioni ramificate contengono elevate quantità di Nompc.

Per capire meglio cosa facesse questa proteina, gli scienziati hanno ingegnerizzato i moscerini in modo che non la producessero e hanno capito che questi moscerini geneticamente modificati non riescono a percepire le carezze. La carezza farebbe aprire il canale Nompc e il flusso di ioni e se abbastanza intenso, porta il segnale della carezza fino al cervello.