Le persone che fanno attività fisica o sport sono più attente e hanno migliori prestazioni mentali e cognitive. Riescono inoltre ad essere più concentrate e reagiscono più rapidamente agli stimoli esterni anche durante un compito di lavoro. Dovremmo ormai sapere da tempo che fare movimento o attività fisica, fa bene alla salute. Quello che ancora no sapevamo è che chi pratica sport o comunque si mantiene attivo, è più sano fisicamente e mentalmente.

In particolare, il vantaggio si è visto nelle capacità di attenzione e di risposta agli stimoli, il sistema nervoso autonomo è più resistente agli stress ed efficiente nelle capacità cognitive. Tutto ciò è suggerito da un nuovo studio condotto dai ricercatori dell'Università di Granada, in Spagna, che hanno reclutato 28 volontari per valutare le loro performance mentali in diversi ambiti.

 

I partecipanti allo studio erano suddivisi in due categorie (in base ai valori normativi stabiliti dall'American College of Sports Medicine): 14 presentavano un basso profilo di idoneità fisica ed erano in genere sedentari, gli altri 14 avevano un alto profilo di idoneità fisica e praticavano attività sia sportive che fisiche in genere.

 

I dati raccolti e i risultati dei test hanno permesso ai ricercatori di scoprire che il gruppo che presentava una buona condizione fisica aveva anche una migliore performance cognitiva (per quanto riguarda l’attenzione sostenuta e tempi di reazione più rapidi), se confrontato con il gruppo con uno stile di vita più sedentario.

Lo studio completo è stato pubblicato sulla rivista "Plos One" e suggerisce come una buona salute fisica promossa dal praticare esercizio fisico si rifletta su una buona salute mentale e migliori prestazioni mentali-cognitive.

 

I ricercatori hanno misurato anche i processi del sistema nervoso autonomo che intercorrevano durante tre diversi test per mezzo dei cambiamenti e la variabilità della frequenza cardiaca. La percezione temporanea è quella che ha avuto il più grande effetto sulla variabilità della frequenza cardiaca, con una riduzione maggiore.

La percezione costante è stata quella che invece ha avuto meno effetto su questo indicatore autonomo. Ii dati hanno mostrato una generale diminuzione della variabilità della frequenza cardiaca con il passare del tempo, dopo le attività, che interessava in modo univoco il gruppo di partecipanti sedentari.

Il dottor Antonio Luque Casado, autore principale dello studio, spiega come sia importante notare i risultati fisiologici e comportamentali ottenuti attraverso lo studio. Questi suggeriscono che il principale vantaggio derivante dalla buona condizione fisica degli sportivi, è apparso essere associato con i processi implicati dall'attenzione costante.

Gli autori avvertono che si tratta di uno studio preliminare, i cui risultati sono stati promettenti, per il futuro sono necessari accertamenti atti a confermare questi risultati iniziali. Appare chiaro che una maggiore attività fisica (migliora l'ossigenazione del sangue e del cervello) influisce anche sulle prestazioni cognitive.