La dieta mediterranea aiuta a mantenere sana la memoria, anche in età avanzata
Benessere - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Giovedì 02 Maggio 2013 11:40 Stampa
Cervello Si può avere una memoria migliore mangiando grassi omega 3 ed evitando carne e latticini, cioè seguendo una dieta mediterranea. Lo sostengono i ricercatori della University of Alabama di Birmingham, lo studio è stato pubblicato sulla rivista Neurology. 
 
La ricerca ha scoperto che mangiare cibi con acidi grassi omega 3 (si trovano in pesce e pollo) ed evitare grassi saturi come carne e latticini potrebbe aiutare a conservare la memoria e le capacità di ragionamento. 
 
Dieta Mediterranea

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di tre paesi europei e uno africano del bacino del mediterraneo: Italia, Grecia, Spagna e Marocco.
 
I dati esaminati dal team, provenivano dall'indagine REasons for Geographic and Racial Differences in Stroke, che ha raccolto informazioni su 17748 caucasici e afro-americani con una età media di 64 anni. 
 
Nelle persone in salute, che seguivano una dieta mediterranea, il rischio di sviluppare problemi alla memoria e al ragionamento era del 19% in meno (non nei diabetici).
 
L'Italia, patria proprio di questo tipo di alimentazione, è quindi in prima linea in fatto di diete indicate alla salute.
 
Sappiamo tutti che la dieta mediterranea fa bene alla salute, preserva il fisico da problemi quali l'obesità o l'eccesso di colesterolo. Prima di questa ricerca però, nessuno aveva analizzato le conseguenze in termini di capacità cognitive sui soggetti che l'hanno adottata (soprattutto in merito al mantenimento delle funzionalità della memoria).
 
Lo studio, condotto da Georgios Tsivgoulis per l'Università di Birmingham, l'Università dell'Alabama e l'Università di Atene, ha visto protagonisti 17.000 individui su un periodo di 4 anni. 
 
Fra questi, chi ha seguito una dieta mediterranea ha visto una riduzione del 13% di sviluppare disturbi cognitivi legati alle funzionalità del cervello e della memoria.
 
Gli studiosi hanno prima certificato l'aderenza alla dieta con un questionario e poi ne hanno testato le conseguenze sulla memoria con un follow up della durata di 4 anni. 
 
Il 53% dei partecipanti ha mostrato una bassa aderenza alla dieta mediterranea, con punteggi da 0 a 9, mentre il 42% ha rivelato un impegno costante con un punteggio da 5 a 9. 
 
Gli intervistati del campione con precedenti d'infarto o di problemi cognitivi sono stati eliminati dal campione, mentre il 17% ha mostrato segni di diabete iniziale o conclamato. 
 
Durante il periodo di follow up, il 7% degli intervistati, ha mostrato segni di deperimento cognitivo, la maggior parte dei quali appartenenti al gruppo con scarsa aderenza alla dieta mediterranea. 
 
Al contrario chi ha ottenuto punteggi d'impegno da 5 a 9 ha mostrato il 13% in meno di rischio e di frequenza di problemi legati alle funzionalità cerebrali. 
 
Huntington Potter, direttore dei programmi per la cura dell’Alzheimer alla facoltà di medicina dell’Università del Colorado, ha commentato i risultati dichiarando che questo è l'ultimo di una lunga serie di studi che suggerisce come la dieta mediterranea possa prevenire i problemi di memoria. 
 
Ancora sottolinea come questa dieta non sia d'aiuto quando tali problemi o altri sintomi di demenza si siano già sviluppati.
 
 

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