Il segreto dell’eterna giovinezza è nel cervello: l'ipotalamo decide quando invecchiamo
Benessere - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Venerdì 03 Maggio 2013 10:09 Stampa
cervelloUna ricerca scientifica dell'Albert Einstein College di New York, spiega la funzione dell'ipotalamo nella regolazione della nostra età. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nature. 
 
La ricerca mostra che non è il nostro fisico a farci capire che stiamo invecchiando, ma è bensì il cervello, in particolare la zona dove risiede l'ipotalamo. Lo studio è stato effettuato sui topi, in futuro potrebbe essere attuato anche sull'uomo.
 
cervello

L'ipotalamo è una struttura del sistema nervoso centrale situata nella zona centrale interna ai due emisferi cerebrali. Questo ha una doppia funzione: controllo del sistema nervoso autonomo( i riflessi, il ritmo sonno-veglia, il bilancio idrosalino, il mantenimento della temperatura corporea, l'appetito e l'espressione degli stati emotivi) e una funzione di controllo del sistema endocrino. 
 
I ricercatori hanno scoperto che l'ipotalamo controlla una proteina, ''NF-kB'', che riduce un ormone responsabile dell'invecchiamento. Regolando i livelli di questa proteina forse si potrà, in futuro, limitare alcune malattie dovute all'invecchiamento. 
 
Esiste una sorta di interruttore molecolare, una proteina indicata con la sigla "NF-kB" e finora nota come la "guida" che aiuta le cellule a reagire agli stimoli negativi esterni, come stress, radicali liberi e raggi ultravioletti. 
 
Attivare questa proteina significa ridurre il livello dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), che viene prodotto nell'ipotalamo e la cui riduzione corrisponde al declino delle cellule nervose.
 
 I ricercatori hanno dimostrato che aumentare il livello di questo ormone può aumentare la produzione di neuroni, rallentando l'invecchiamento.
 
Ci si domandava da tempo se l'invecchiamento avvenisse in modo indipendente nei diversi tessuti dell'organismo o se poteva essere regolato da un organo, spiega il coordinatore della ricerca, il farmacologo molecolare Donsheng Cai. 
 
Lo studio indica chiaramente che molti aspetti dell'invecchiamento sono controllati dall'ipotalamo. Almeno nei topi, si può rallentare l'invecchiamento, aumentando la longevità.
 
Come riporta anche  il quotidiano britannico "The Guardian", i ricercatori sono riusciti ad allungare fino al 20% la vita media dei topi, senza che si siano sviluppate le patologie normalmente associate alla vecchiaia. 
 
Lo studio dimostrerebbe quindi che l'invecchiamento non è un processo puramente passivo, ma è almeno in parte governato dal cervello.
 
Gli esperimenti hanno dimostrato che aumentando il livello di questo ormone aumentare la produzione di neuroni e l'invecchiamento rallenta. I topi hanno mostrato un recupero nelle dimensioni e nella forza dei muscoli, nella sottigliezza della pelle e nell'abilità ad apprendere.
 
 

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