Mantenere il cervello più giovane grazie al cacao
Benessere - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Venerdì 09 Agosto 2013 09:08 Stampa
cioccolato logoArrivano buone notizie per gli amanti del cioccolato: il cervello resta giovane più a lungo grazie a due tazze al giorno di cioccolata calda. La ricerca, che ha scoperto questo effetto benefico del cacao, è stata pubblicata sulla rivista internazionale "Neurology" ed evidenzia come nei soggetti a rischio di declino cognitivo il cacao è in grado di aumentare il flusso del sangue al cervello e di migliorare la memoria e le capacità di pensiero.
 
Lo studio, condotto dalla Harvard Medical School di Boston (Usa), ha coinvolto 60 persone di 73 anni di età media, sane e senza demenza, per un mese sono state invitate a bere due tazze di cioccolata calda ogni giorno. 
 
Cioccolato

Durante questo periodo non hanno consumato cioccolato in altre forme. Dopo di che sono stati avviati a una serie di test per misurare la memoria, la capacità di pensiero e le performance cognitive. 
 
La quantità di afflusso di sangue al cervello veniva contemporaneamente misurata per mezzo di ultrasuoni. Il meccanismo benefico non sembrerebbe dipendere dai flavanoli (potenti antiossidanti in esso contenuti), già conosciuti per i loro effetti benefici sul cuore e sulle arterie. 
 
La cioccolata era di due tipi, una arricchita in flavanoli, mentre l’altra ne era impoverita, eppure,gli effetti benefici sono stati registrati con entrambe le tipologie di bevanda.
 
I ricercatori dichiarano che stanno imparando sempre di più su come funzioni il flusso di sangue nel cervello e sul suo effetto sulla capacità di pensiero. Per completare i loro compiti le diverse aree cerebrali hanno bisogno sia di più energia, sia di un maggior flusso di sangue. 
 
Questa relazione è stata chiamata "accoppiamento neuro-vascolare" e può svolgere un ruolo importante nelle malattie come il morbo di Alzheimer. Mangiare cioccolato quindi favorisce le meccaniche cognitive perché è in grado di regolare meglio il metabolismo e l’attività sanguigna.
 
I partecipanti con scarso afflusso di sangue al cervello presentavano anche danni in alcune aree cerebrali, rilevate per mezzo di risonanza magnetica. 
 
Saranno necessarie ulteriori ricerche per capire il collegamento tra cacao, problemi di flusso di sangue e il declino cognitivo, lo ha spiegato Paul B. Rosenberg, MD, della Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora, che ha scritto un editoriale che accompagna lo studio. Spiega inoltre che questo è un primo passo importante che potrebbe guidare gli studi futuri.
 
 

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