La pigrizia fa male al cervello e lo modifica
Benessere - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 27 Gennaio 2014 09:52 Stampa
Cervello LogoAlcune ricerche avevano dimostrato che l’esercizio fisico può influenzare la struttura del cervello innescando la creazione di nuove cellule cerebrali, ma adesso un nuovo studio, effettuato dai ricercatori della Wayne State University School of Medicine, ha dimostrato come l’inattività abbia anche un effetto sul cervello: altera la forma di certi neuroni.
 
La ricerca, per ora condotta solo sui ratti in laboratorio, ha dimostrato che la vita sedentaria ha effetti direttamente sulla forma dei neuroni del cervello ed è molto probabile che questi effetti potranno essere riscontrati anche sugli uomini.
 
Pigrizia

La ricerca è stata pubblicata su "The Journal of Comparative Neurology". Una vita sedentaria è fra le cause di moltissime patologie: malattie cardiache, il diabete e vari altri disturbi cronici.
 
I ricercatori hanno usato nello studio dodici ratti di topi, metà dei topi sono stati collocati in gabbie con ruote sulle quale i topi potevano correre. 
 
Gli altri ratti sono stati messi in gabbie prive di ruote e quindi non potevano svolgere nessuna attività. Nel corso di tre mesi i ratti con le ruote hanno corso circa 5 chilometri al giorno, mentre gli altri sono rimasti inattivi.
 
Dopo tre mesi, gli scienziati hanno iniettato nei ratti un colorante che aveva la capacità di evidenziare certi neuroni. Gli scienziati infatti hanno tentato di identificare i neuroni nel midollo ventrolaterale rostrale, che è una parte del cervello che controlla la respirazione e vari altri sistemi inconsci che contribuiscono al movimento. 
 
Questa parte del cervello controlla la pressione sanguigna e il sistema nervoso simpatico che è essenziale nel controllo dei vasi sanguigni. 
 
Se il sistema nervoso simpatico è ostacolato, la persona può avere più probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari.
 
I ricercatori hanno scoperto che vi erano differenze significative tra i neuroni dei ratti che avevano corso sulle ruote per tre mesi e quelli che non l’avevano fatto. 
 
I neuroni nel midollo ventrolaterale rostrale dei ratti sedentari avevano effettivamente cambiato forma e avevano creato più rami dei neuroni normali. 
 
Questi nuovi rami neuronali potrebbero inviare messaggi confusi con effetti sulla pressione sanguigna. 
 
I ricercatori hanno spiegato che questa area del cervello dei ratti è molto simile a quella degli umani.
 
Questi cambiamenti strutturali e funzionali connessi con l’inattività possono aumentare la sensibilità complessiva dei neuroni RVLM agli stimoli eccitatori e contribuire ad aumentatare il rischio di malattia cardiovascolari nei soggetti sedentari.
 
Fino a circa 20 anni fa, molti scienziati credevano che la struttura del cervello si "fissasse" letteralmente con l'età adulta e che, dopo l'adolescenza, non fosse possibile creare nuove cellule cerebrali o alterare la forma di quelle già esistenti. 
 
Negli anni successivi, gli studi neurologici hanno stabilito che il cervello conserva una certa plasticità, ovvero la capacità di essere rimodellato durante tutta la nostra vita: l'esercizio fisico servirebbe proprio a questo. 
 
Questa è una scoperta importante perché aggiunge un altro tassello alla comprensione di come, a livello cellulare, l'inattività aumenta il rischio di malattie cardiache.

 
 

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