Obesità: assumere troppi grassi danneggia le strutture cerebrali
Benessere - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 30 Novembre 2015 15:53 Stampa
cervelloL'obesità rende stupidi, almeno stando a un recente studio condotto presso il "Medical College of Georgia", negli Stati Uniti: gli studiosi, dopo aver condotto un test a livello murino, hanno scoperto un collegamento tra consumo eccessivo di grassi e riduzione della reattività cerebrale.
 
I ricercatori americani hanno notato che assumere troppi grassi danneggia le strutture cerebrali, si viene a creare una sorta di black-out sulla miscroglia, il coacervo di autodifesa cerebrale. 
 
Obesità

Durante il test, sono state impiegate 12 settimane per far diventare obesi i topi e, di conseguenza, ledere le loro sinapsi e i collegamenti neurali, le cavie obese avevano meno sinapsi rispetto a quelle normopeso, sottoposte a un regime alimentare normale.
 
I macrofagi della miscroglia devono difendere i neuroni del sistema nervoso centrale, rimuovendo i rifiuti, se c’è troppa spazzatura, molti neuroni avranno problemi e si ridurrà la schiettezza cerebrale, un ingente quantitativo di rifiuti nella miscroglia è stato ravvisato proprio nei topi obesi.
 
Che i grassi non facessero bene al cervello lo avevano anche scoperto diversi studiosi dell’Archana Singh-Manoux dell’Inserm di Parigi e dell’University College di Londra. 
 
L'equipe ha scoperto che le persone con problemi di peso avevano un declino cognitivo più veloce rispetto ai normopeso, gli studiosi americani non sono riusciti, però, a spiegarsi perché ciò avviene, non escludendo che la causa dei danni cerebrali siano gli elevati livelli di colesterolo e zucchero nel sangue.
 
Si è parlato spesso, in passato di un possibile collegamento tra obesità e demenza, sottolineando il grave danno che provocano i grassi alla salute fisica e cerebrale. 
 
Per comprenderne fino in fondo le ragioni sono necessarie altre ricerche, per gli studiosi è necessario approfondire gli effetti dei fattori genetici e tenere in considerazione anche da quanto tempo il paziente è obeso e presenta alterazioni metaboliche. 
 
Occorrerà anche perfezionare i test cognitivi, per riuscire a capire meglio i rapporti tra obesità e funzioni cognitive nella popolazione adulta.

 

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