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Cyberbullismo e dipendenza web: un centro al Gemelli
Bambini - Articoli
Scritto da Serena Cellotto     Mercoledì 20 Gennaio 2016 22:39    Stampa E-mail
RagazzineUn’importantissima iniziativa nasce in questi giorni: il 18 gennaio scorso è stato inaugurato il Centro Pediatrico Interdipartimentale per la Psicopatologia da web, nato dalla collaborazione tra il Gemelli con la Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università “Cattolica del sacro cuore” di Roma.
 
Il Centro auspica a diventare un buon presidio clinico multidisciplinare mediante un modello di intervento condiviso tra psichiatria, neuropsichiatria infantile e pediatria, presentato presso il Centro Congressi Europa dell'Università Cattolica a Roma. Proprio in questi giorni, e ormai costantemente da troppo tempo, si è tristemente assistito a fatti di cronaca relativi a casi di bullismo tecnologico.
baby PC
 
Recente quello della giovane dodicenne di Pordenone, che ha riferito al primo soccorritore che aveva paura di urlare al mondo i suoi timori e così ha deciso di farla finita. E proprio in considerazione di avvenimenti come questo e delle drastiche conseguenze che un utilizzo distorto dei nuovi mezzi tecnologici utilizzati da giovani adolescenti può provocare (quali fenomeni dissociativi, dipendenza patologica che porta all’isolamento), l’idea di fondare il centro di ascolto.
 
“La pediatria –asserisce il professor Pietro Ferrara dell'Istituto di Clinica pediatrica dell'Università Cattolica- deve sempre più occuparsi di problematiche che hanno risvolti sociali e comportamentali". Collaborano nel centro uno psicologo che si occupa del ricevimento pazienti, due psicologi che conducono i gruppi di riabilitazione e sostegno, tre psicoterapeuti che si occupano dei colloqui individuali, medici specialisti con formazione di riferimento.
 
Si cerca di aiutare bambini e adolescenti che trascorrono in media 7 ore al giorno davanti a TV, computer, cellulari e affini, a dispetto delle 2-3 ore al massino consigliate (dati che si evincono dall'Accademia Americana di Pediatria). Il nuovo centro va ad affrontare non solo gli elementi psicologici legati alla dipendenza, ma anche le ripercussioni a livello fisico e cognitivo che possono derivarme, dando così un supporto non solo ai ragazzi ma anche alle famiglie.
 
“Sarà il primo in Italia ad integrare discipline diverse e nasce dalla collaborazione tra l'area neuroscienze e quella pediatrica, per la presa in carico di un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali” spiega Federico Tonioni -responsabile dell'Area delle dipendenze da sostanze e delle dipendenze comportamentali del Policlinico Gemelli. La struttura nasce per ampliare l’Ambulatorio per la dipendenza da internet e cura prevenzione cyberbullismo, dedicato alla cura e prevenzione delle conseguenze legate a internet in età pediatrica e adolescenziale.
 
Quello che troppo spesso si sottovaluta è che la permanenza eccessiva davanti a pc, smartphone e consolle digitali, può influire negativamente sullo sviluppo e sul sano funzionamento dell'organismo, provocando l’insorgere di disturbi quali miopia, obesità infantile, o ansia, depressione, isolamento. Oltre a distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale, i bambini e gli adolescenti possono incorrere in disturbi legati all’apprendimento.
 
Per questo motivo, nel centro pediatrico, si procederà garantendo cure e riabilitazioni. “Le trasformazioni neurocognitive conseguenti a un modo diverso di interagire con la realtà aprono dinamiche nuove nella clinica e nella riabilitazione dei disturbi dell'apprendimento e di quelli legati all'area neurologica”, come precisa il dottor Tonioni. 
 
Sarà possibile accedere al Centro prendendo appuntamento tramite l'Ambulatorio per la Dipendenza da Internet, correlato con quelli di neuropsichiatria infantile e di pediatria. "La facile accessibilità, il superamento dei normali vincoli spazio-temporali e l'anonimato tipici del mondo digitale rappresentano infatti un'alternativa allettante alla realtà, offrendo esperienze sensoriali e relazionali nuove". 

 

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