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La paghetta come strumento di educazione finanziaria
Bambini - Articoli
Scritto da Redazione     Lunedì 23 Marzo 2020 12:18    Stampa E-mail
piggy-bank-477979 640Quanti di noi danno una paghetta ai propri figli? Da che età è un giusto compromesso e soprattutto insegna veramente il valore dei soldi ai ragazzi? Paghetta sì o paghetta no? Decisamente sì, se si trasforma in azioni che costituiscono i mattoncini per creare un adulto finanziariamente più consapevole. Questa prassi, infatti, può rivelarsi un ottimo punto di partenza per sensibilizzare i propri figli verso una corretta gestione attiva del denaro. Non solo: questa iniziativa può risultare utile anche per coinvolgere i più giovani nell’economia familiare.

Da KRUK, società leader in Europa nella gestione del credito, arrivano 5 consigli utili per rendere semplice, efficace e divertente questa scelta educativa che può rivelarsi un’esperienza di crescita personale e dunque preziosa per il futuro dei nostri bambini:


#1 Definizione dell'importo

Qual è la paghetta ideale? Ci sono degli standard da rispettare? Innanzitutto bisogna considerare l'età del bambino/ragazzo ed è poi utile cercare un confronto con altri genitori, in modo da definire una cifra che sia congrua (né troppo esigua, né eccessiva per l'età di chi la riceve) anche perché i ragazzi si confrontano tra di loro condividendo esperienze e consigli di spesa. Definito l'importo e comunicato al figlio, si può anticipare che ci saranno poi degli aumenti con il passare degli anni, ma soltanto se si dimostra di aver sviluppato buone capacità di gestione della somma ricevuta.


#2 Cadenza chiara e condivisa

La periodicità con la quale viene corrisposta ai piccoli la cifra concordata deve essere trasparente. Occorre scegliere insieme il giorno della settimana, o del mese, in cui verrà corrisposta la paghetta e poi bisognerà mantenere la promessa, senza saltare mai il pagamento, in modo da educare al rispetto degli impegni finanziari presi: una volta che ci si impegna a pagare un certo importo con una determinata cadenza, non bisogna "saltare" per dare il buon esempio.


#3 No agli anticipi

Sulle scadenze occorre essere fermi da entrambi i lati. E’ dunque preferibile non concedere denaro in anticipo rispetto alla data concordata con il bambino. Se ha già speso tutto, dovrà imparare a rinunciare a ciò che non può permettersi e ad attendere la prossima paghetta. Questo passaggio è molto importante per accrescere la consapevolezza del valore dei soldi e del risparmio. Chiaramente la paghetta non riguarderà i bisogni fondamentali del bambino, che verranno comunque soddisfatti.


#4 Spesa, risparmio e investimento

Stabilite le regole di base, è possibile introdurre i concetti di spesa corrente, risparmio e investimento. In che modo? Ragionando insieme ai bambini sui loro obiettivi: quelli a breve, come figurine, dolcetti o fumetti, quelli a medio, come videogiochi o libri, e quelli a lungo periodo, come bicicletta o smartphone. Per far questo possiamo aiutarci ed aiutarli con strumenti come KRUK planner, un'app disponibile su App Store e Google Play. Attraverso l'app si possono monitorare entrate, uscite e risparmi e imparare insieme a cosa rinunciare in termini di spesa corrente per poter raggiungere un obiettivo di investimento più ambizioso.


#5 Condividere il bilancio familiare

Tutti questi passaggi sono occasioni uniche per condividere, anche con i più piccoli, la situazione economico-finanziaria della famiglia. Con sincerità e a piccoli passi, la famiglia può vivere insieme i propri obiettivi di spesa e di risparmio, anche nell'ottica di uscire uniti da un'eventuale situazione di sovraindebitamento.


E gli adulti?

La difficoltà a gestire in modo oculato le proprie risorse economiche, a causa di una non corretta educazione finanziaria, può diventare un grave problema in età adulta portando in alcuni casi a una situazione di sovraindebitamento.

Ma ci sono nuovi modi per uscirne e riprendere il controllo delle proprie risorse e dei destini dell'economia familiare. Per esempio, la "gestione amichevole" della risoluzione del debito, così come elaborata da KRUK, consente di uscire da situazioni debitorie anche complesse e di riprendere in mano la propria vita diventando più consapevoli delle entrate, degli spazi di risparmio e delle possibilità di estinguere le posizioni più critiche: ovvero gli stessi obiettivi che ci dovremmo fissare quando introduciamo la paghetta nella vita dei nostri figli.


KRUK, infatti, offre ai clienti una e vera e propria assistenza nella gestione delle finanze, fornisce consulenza per il corretto bilancio familiare, calcolando le rate di pagamento in base alle disponibilità individuali. L’obiettivo è quello di ottenere la massima collaborazione e consenso possibili, andando incontro ai clienti attraverso la rinegoziazione dei pagamenti in base alle circostanze personali di ciascuno.

 
 

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