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Un adolescente su quattro online: è allarme
Bambini - Articoli
Scritto da Nena86     Lunedì 08 Febbraio 2016 21:53    Stampa E-mail
Bullismo“Il 21% dei giovani si sveglia addirittura durante la notte per controllare i messaggi”: questi i dati che risultano dalla ricerca "Tempo del web. Adolescenti e genitori online", realizzata da Sos Il Telefono Azzurro Onlus, in occasione del Safer Internet Day 2016, ricorrenza internazionale promossa dall'Unione Europea proprio per la sicurezza dei minori in rete.
 
Una situazione di allarme per gli adolescenti italiani, dei quali uno su quattro è perennemente online; questo è ciò che emerge relativamente alle famiglie italiane dall’indagine fatta analizzando le risposte di 600 ragazzi, dai 12 ai 18 anni, e di altrettanti genitori (dai 25 ai 64 anni circa). Infatti il 17% dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social, 1 su 2 si connette più volte al giorno e quasi 4 su 5 chattano continuamente su WhatsApp.
Adolescenti Depressione
 
Inoltre, un altro degli aspetti più agghiaccianti (e allarmanti, ovviamente) che si evince dalla ricerca riguarda l’età in cui i giovani italiani accedono alla rete: il 48% circa dichiara di essersi iscritto a social network, nello specifico Facebook, prima dei 13 anni, che sarebbe l’età minima consentita, e ben il 71% riceve come regalo uno smartphone mediamente già a 11 anni.
 
Non sono passati moltissimi anni da quando ero giovane io, e ai miei tempi (sembro una nonna, lo so, ma sembrano passati secoli davvero), era impensabile poter avere un cellulare così giovani, e tantomeno poter utilizzare internet e la rete in libertà, senza controlli. Ora invece gli adolescenti sono perennemente connessi e addirittura comunicano tramite chat con i genitori, che purtroppo sono troppo spesso inconsapevoli dei rischi che corrono i loro figli, che, ben più abili in rete dei propri “vecchi”, riescono facilmente a ingannarli. 
 
E le conseguenze? Il fenomeno non dovrebbe essere sottovalutato: passare troppo tempo sui social innanzitutto toglie tempo prezioso alla vita vera, quindi attività all’aria aperta, socializzazione reale faccia a faccia, sonno, studio, e soprattutto inevitabilmente influisce negativamente sul carattere, portando all’isolamento e a conseguenze anche più gravi. Infatti, secondo uno studio della Glasgow University (Regno Unito) oggi giorno gli adolescenti si sentono addirittura “costretti” a tenere il passo con i loro amici online, e questo potrebbe provocare disturbi del sonno, depressione e ansia; la ‘paura di essere dimenticati’ (Foar in inglese, Fear of missing out on social media) li mette sotto pressione, portandoli a prolungare il più possibile la loro permanenza su internet.
 
Inoltre “dover stare sempre online riduce la qualità del sonno del 13,5 %. L’adolescenza può essere un periodo di maggiore vulnerabilità per la depressione e l’ansia, e la scarsa qualità del sonno può contribuire”, asserisce Heather Cleland Woods, che ha coordinato lo studio. Non aiutano gli smartphone, che se da un lato garantiscono una connessione 24 ore su 24 per qualsivoglia necessità, dall’altro accentuano la dipendenza da web, permettendo di condividere foto e status su social network in tempo reale.
 
Secondo un’indagine nazionale condotta dalla Società Italiana di Pediatria, su un campione nazionale di 2107 studenti frequentanti la terza media, 8 tredicenni su 10 usano regolarmente WhatsApp, soprattutto di notte e per condividere foto e video. L’attenzione va posta sul tempo che si trascorre sui social e sul fatto che i giovani dovrebbero essere maggiormente sensibilizzati sul tema e non stimolati costantemente al loro utilizzo. L’uso/abuso dei social e di internet ha come conseguenza, inevitabilmente, la violazione della privacy con il connesso rischio di essere potenziali vittime di bullismo tecnologico.
 
Senza dimenticare le problematiche psicologiche legate a un utilizzo scorretto dei social: come spiega lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro “dietro la vetrina dei social possono far credere di essere ciò che non sono, possono compensare le fragilità con l’aggressività, atteggiarsi, distinguersi: il rapporto con se stessi può essere falsato perché sono proiettati non sulla vita reale ma su un palcoscenico virtuale costituito da migliaia di sconosciuti. Ma soprattutto quello che manca è il confronto con il fallimento. La vita si impara vivendo, esponendosi al fallimento, ecco perché dobbiamo spingere i nostri ragazzi a uscire, a fare sport, a confrontarsi con gli altri”. Per combattere  la web-mania, fenomeno dilagante anche in Italia, in molti casi una vera e propria dipendenza, è nato un centro per le psicopatologie da web aò Policlinico Gemelli di Roma; schiavi della rete, non riescono a stare 'scollegati' altrimenti vanno in astinenza. 

A tal proposito: http://www.mammedomani.it/component/content/article/60-content-slider/6134-cyberbullismo-e-dipendenza-web-un-centro-al-gemelli.html
http://www.mammedomani.it/bambini/articoli/6088-bullismo-e-cyberbullismo-due-facce-della-stessa-medaglia.html 
 
 

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