Fertilità a rischio a causa di anorressia o bulimia
Concepimento - Metodi Naturali
Scritto da Angela Messina     Venerdì 05 Agosto 2011 14:33 Stampa
concepimentoL’anoressia e la bulimia sono due disturbi alimentari che negli ultimi anni sono sempre più alla ribalta, poichè colpiscono moltissime donne, anche giovanissime, provocando gravi problemi di salute, addirittura portando  una persona alla morte se non curate, ma rappresentano anche un problema sul lungo periodo per chi ne è stato affetto. Uno studio condotto dai ricercatori del King College di Londra  e l’UCL (University London College) ha infatti rilevato come le donne che hanno sofferto di queste patologie presentino maggiori difficoltà a rimanere incinte.

La loro fertilità verrebbe messa a rischio da questi particolari disturbi alimentari e per capire fino a che punto si svolgesse la loro influenza, gli scienziati hanno comparato i dati relativi a circa 11.088 donne in gravidanza, di cui è stata analizzata l’intera storia clinica, problemi fisici e psicologici compresi. I dati hanno mostrato che circa il 39,5% delle donne che presentavano una storia di bulimia o anoressia alle spalle ha impiegato più di sei mesi in più per rimanere incinta rispetto alle donne prive di tale storia clinica.


anorressia e bulimia compromettono la fertilità
Non solo, per loro la necessità di ricorrere a trattamenti per la fertilità per concepire si è rivelata almeno il doppio rispetto alle donne che non avevano mai presentato disturbi dell’alimentazione.  Entrando nel vivo dei dati parliamo del 6,2% contro il 2,7% della popolazione femminile generale. I risultati di questo studio sono stati pubblicati da Bjog, nota rivista internazionale di ginecologia ed ostetricia, e tra le altre cose hanno portato allo scoperto la tendenza delle donne che hanno sofferto di disturbi alimentare di sottovalutare i rischi dei rapporti sessuali non protetti. Il fatto di avere un ciclo irregolare o assente non implica che non si possano verificare ovulazioni, così, molte di queste pazienti, sottovalutando la propria possibilità di restare incinta, finiscono per incorrere proprio in una gravidanza.

Quello che suggeriscono infine i ricercatori è che le donne che vogliono concepire e restare incinte, ma che soffrono di disturbi alimentari, dovrebbero valutare prima il riuscire a curare questi disturbi. Allo stesso modo, gli operatori sanitari, di fronte a problemi di fertilità dovrebbero tener conto di eventuali disturbi dell’alimentazione che affliggono la paziente che si trovano di fronte.
 

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