Scoperta la causa dello sviluppo delle metastasi del tumore all'ovaio
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Scritto da Tatta Bis     Mercoledì 08 Gennaio 2014 16:00 Stampa
Ovaie LogoUna piccola molecola di RNA, dal nome "mir-181a" sarebbe responsabile della proliferazione delle metastasi del tumore all'ovaio e della sua resistenza ai farmaci antitumorali. 
 
Lo dimostrano i risultati di una ricerca coordinata dall'Istituto Mario Negri e pubblicata sulla rivista americana "Nature Communication", i ricercatori hanno scoperto che in due serie differenti di pazienti (una italiana dell'Ospedale San Gerardo di Monza e una americana del Mount Sinai Hospital di New York), l'espressione di mir-181a correlava inversamente con la sopravvivenza delle pazienti.
 
Cancro Ovaie Ecografia

Sergio Marchini, Responsabile dell'Unità di Genomica Traslazionale dell'Istituto Mario Negri, spiega che le pazienti che ne esprimevano di più, recidivavano più precocemente e la loro malattia era resistente alle terapie e progrediva più rapidamente.
 
Lo studio è stato possibile grazie ad un finanziamento dell'Airc, è stato condotto in collaborazione con un gruppo di ricercatori americani, guidato da Analisa Di Feo del Case Comprehensive Cancer Center di Cleveland, e con il gruppo di bioinformatica dell'Università di Padova diretto da Chiara Romualdi.
 
Inoltre è stato osservato in topi trapiantati con tumori umani dell'ovaio, che aumentando l'espressione di mir-181a le cellule di carcinoma dell'ovaio diventano molto più mobili, formano un numero di metastasi maggiore e diventano insensibili alle terapie farmacologiche. 
 
Bloccando la molecola si invertono molte delle caratteristiche di malignità e di resistenza delle cellule tumorali.
 
Il tumore dell'ovaio, come spiega Maurizio D'Incalci, capo del Dipartimento di Oncologia dell'Istituto Mario Negri, non è una singola malattia, ma molte diverse malattie che differiscono per estensione, caratteristiche patologiche, sensibilità alle terapie a sopravvivenza. 
 
I risultati di questa ricerca aprono nuove prospettive per caratterizzare in modo più preciso le pazienti con carcinoma dell'ovaio e per identificare nuove terapie.
 
Il tumore dell'ovaio è ancora oggi una delle forme tumorali più aggressive e più subdola perchè non ci sono sintomi nelle fasi iniziali, tanto che sono 4900 le donne italiane che ogni anno si scoprono ammalate ma nel 70% dei casi sono già in uno stadio avanzato della malattia. 
 
Da molti anni, l'Istituto Mario Negri sta cercando di comprendere le cause del variabile andamento della malattie e della diversa sensibilità alle terapie delle pazienti affette da carcinoma dell'ovaio, avvalendosi di piattaforme tecnologiche che permettono la valutazione simultanea di diverse migliaia di geni.
 
 

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