Il 26 febbraio scorso all'ospedale "Miulli" di Acquaviva delle Fonti (Bari), una donna di 38 anni è morta a causa dell' influenza A, dopo aver partorito tramite cesareo il suo bambino che adesso sta bene: questo è quello che ha dichiarato il direttore della Uoc di Rianimazione dell'ospedale, Antonio Lamanna.

La 38enne, alla 29esima settimana di gestazione, era stata ricoverata il 14 febbraio scorso a causa di un infezione respiratoria che, secondo i parenti, portava avanti da alcune settimane: la situazione della donna si mostrava sempre più grave, in quanto aveva una forte insufficienza respiratoria e febbre alta.

La puerpera, visitata dai medici della Rianimazione è stata sottoposta a "ventilazione spontanea", ma a nulla è servito perché con il passare del tempo le condizioni diventavano sempre più gravi, tanto da esserle stata diagnosticata una polmonite massiva bilaterale e quindi trasferita in Rianimazione: si è fatto di tutto per salvare il bambino, così il 16 febbraio le è stato praticato il cesareo e il piccolo è nato sano e senza problemi.

Purtroppo però la donna dopo 10 giorni è deceduta, in quanto era affetta da influenza A che le è stata diagnosticata solo dopo il parto: Giovanni Rezza, epidemiologo dell'Istituto Superiore di Sanità, ha dichiarato che le donne in gravidanza sono indicate tra le categorie a rischio in cui il virus H1 N1 può dare il via a casi gravi, anche se raramente.

Questo perché, in questi soggetti il sistema immunitario è indebolito per permettere all'embrione di svilupparsi, inoltre, il virus del virus H1N1 predilige le persone con grasso nella zona centrale del corpo e proprio per questo motivo, gli esperti consigliano sempre alle donne nel secondo e terzo trimestre di vaccinarsi.

Fonte: ANSA