Alcol vietato alle future mamme
Gravidanza - Articoli
Scritto da Martina Paolucci     Lunedì 12 Settembre 2011 09:00 Stampa
Alcol vietato in gravidanzaContro le tante notizie che decantano il vino e ne consigliano un uso moderato dopo la menopausa per garantirsi una vita longeva, arrivano altrettanti studi che lo vietano categoricamente alle future mamme. Il nuovo allarme giunge dal primo studio italiano in materia di danni arrecati al nascituro a causa del consumo di alcol durante il periodo della gravidanza. A quanto sostengono gli autori della ricerca, coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità, l'uso di alcol (in qualsiasi forma) può comportare al bambino rischi di ritardo mentale o di disturbi comportamentali.

I risultati dello studio sono stati presentati in occasione della prima giornata internazionale della consapevolezza sulla sindrome feto-alcolica. Il problema, sottolineano gli esperti in materia, è che molte donne, nonostante i consigli e le tante direttive dispensate in materia, sembrano trascurare i propri doveri di madri e lasciarsi andare al piacere di un buon bicchier di vino, senza davvero rendersi conto del danno che possono arrecare al loro bambino.

Alcol vietato in gravidanza
La ricerca è stata condotta analizzando neonati che hanno visto la luce in 7 diverse neonatologie di ospedali italiani. I risultati sembrano essere preoccupanti: secondo quanto emerso, infatti, il consumo di alcol durante i nove mesi viene sottostimato, e sono molte le donne che negano o non riconoscono il proprio peccato. A provarlo, i dati della ricerca, che parlano di un 7,6% di neonati (su 607 analizzati) esposti all'alcol tant da presentarne tracce una volta nati. Per l amisurazione è stato usato un biomarcatore etilglucuronide che, analizzando le feci dei neonatti, ha potuto constatare la presenza di tracce alcoliche nei loro piccoli corpi.

La distribuzione varia notevolmente sul territorio italiano, e si passa da un valore nullo per la neonatologia di Verona a un 29% di neonati "positivi" all'alcol test della neonatologia dell'Umberto I di Roma. Come spiega la dottoressa Pichini, coordiantrice dello studio, nei Paesi mediterranei la consapevolezza dei danni dovuti al consumo di alcol durante la gravidanza è molto limitata. Precisa la dottoressa che nei neonati non è stata riscontrata alcuna malattia, ma di certo la presenza di tracce di alcol attesta che il rischio a cui sono stati esposti è molto alto. I problemi nei quali i bambini potrebbero incorrere in futuro spaziano da iperattività a deficit intellettivi, cognitivi e psicosociali a difficoltà di prestare attenzione.

A concludere la presentazione dei dati Enrico Garaci, capo dell'Istituto Superiore Sanità, che ha tenuto a precisare che, non essendo ancore note le quantità massime di alcol che una donna in dolce attesa può permettersi di bere, è una saggia decisione astenersi totalmente dall'assumerlo, già da quando si decide di avere un figlio. D'altra parte, non morirà nessuno per 9 mesi da astemi.
 

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