10.000 adolescenti, in Italia, incinte nel 2011
Gravidanza - Articoli
Scritto da Giorgia Marchesi     Giovedì 29 Marzo 2012 10:00 Stampa
gravidanzaNel corso dell'anno 2011, in Italia, circa diecimila adolescenti sono rimaste incinte e secondo i dati elaborati  dal Progetto Giovani Mamme, attivo da un anno all’Ospedale San Paolo di Milano con il contributo della Fondazione Ambrosiana per la vita e l’Università Milano Bicocca, il 57% di loro sceglie di interrompere la gravidanza.

Negli ultimi tre anni è aumentato del 30% il numero delle minorenni incinte, di cui solo la metà italiane, che si sono rivolte ai consultori della Lombardia. Il Progetto, è stato attivato proprio per affrontare un fenomeno in costante crescita, quello delle madri adolescenti.

10000 adolescenti, in Italia, incinte nel 2011
Dal 2009 ad oggi il San Paolo ha assistito, su 3.927 parti, 181 donne sotto i 21 anni, di cui 35 tra i 14 e i 18 anni; dobbiamo anche considerare che nell'età dell'adolescenza, già di per sè complicata per altri fattori, affrontare una gravidanza comporta fattori di rischio per la relazione tra madre e bambino, sia per un rischio psicopatologico nelle mamme soprattutto di tipo depressivo; e poi per il rischio di trascuratezza e di maltrattamento del bambino.

Il Progetto prevede due fasi: un ambulatorio per accogliere le giovani mamme in attesa e un servizio di accompagnamento alla crescita, che sostiene le neo-mamme nei primi due anni di vita del bambino. Come commenta Cristina Riva Crugnola, responsabile scientifico del progetto, i primi risultati sono confortanti, infatti le mamme seguite nel primo anno di vita hanno aumentato la loro sensibilità e capacità di accudimento dei figli e, allo stesso tempo, i bambini mostrano legami sicuri verso le loro mamme. Molte delle donne seguite, quasi tutte con storie traumatiche alle spalle come abusi o perdita dei genitori nella prima infanzia, sono state aiutate a trovare nuovi percorsi di crescita insieme ai loro bimbi.

L’obiettivo del progetto, ora, è quello di aumentare il numero delle ragazze seguite, aumentare il coinvolgimento dei padri ed esportare il modello anche in altre strutture, per prevenire e arginare ancora di più i rischi dell’adolescenza.
 

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