Mercoledì 05 Dicembre 2012 13:00
Un nuovo progetto promosso da ONDa (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna), col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute e con il contributo di Pfizer Italia, è stato presentato ieri a Milano. Il titolo è "A Smile for Moms" (un sorriso per le mamme) ed è dedicato alla depressione in gravidanza ed a quella post partum.
Saranno sei le strutture d'eccellenza che partecipano all'iniziativa su tutto il territorio nazionale. Queste approfondiranno la ricerca scientifica sul tema, offriranno aiuto, ascolto e supporto alle donne in difficoltà. Le strutture saranno in grado di fornire anche strumenti importanti a chi si occupa di donne durante il periodo della gravidanza, per fare diagnosi precoci e capire i sintomi latenti.
Le donne colpite da questi disturbi del tono dell'umore, se curate e seguite in modo preventivo,riescono a guarire nel 90% dei casi. Il totale delle donne colpite da depressione perinatale in Italia sembra oscillare tra le 55.000 e le 80.000. In realtà questa disparità di numeri indica quanta sofferenza sommersa effettivamente ci sia. Bisogna fare un cambiamento culturale anche all'interno della famiglia: si deve sostenere chi è in difficoltà, senza banalizzare, bisogna informarsi per saperne di più.
Il progetto di ONDa comprende anche un nuovo sito internet, con tutte le indicazioni. Lo studio di ONDa comprende una ricerca condotta in Lombardia su 367 donne,in epoca perinatale, tra il 2008 ed il 2011 ed è servito a individuare chiaramente i fattori di rischio su cui è possibile lavorare. Questi fattori sono alla base della depressione di donne incinte o che hanno partorito da poco e sono diversi.
Tra questi c'è la questione ormonale, che spesso non viene presa sul serio, nè compresa fino in fondo. Le frasi più comuni che vengono ripetute alle donne che chiedono aiuto sono: "è normale, sono gli ormoni, passerà". Queste frasi incrementano l'ansia e la tristezza causate dagli sbalzi ormonali e di certo non le aiutano. Se la donna incinta non viene supportata, tutto questo si può trasformare in una depressione seria e cronica.La mancanza di supporto da parte della famiglia, del partner, degli amici, è risultato essere uno dei fattori che incidono di più in caso di depressione in gravidanza e post partum.
Esistono anche altri aspetti che possono incidere e sono: una lieve depressione o stato d'ansia latente e/o pregresso,l'aspetto lavorativo (ancora troppe donne sono discriminate sul lavoro per la gravidanza), e la recente crisi economica. Negli ultimi mesi c'è stato un picco di depressione generale dovuto alla perdita del lavoro e alle incertezze sul futuro. Questo vale per tutti, ma si fa sentire maggiormente nelle donne che stanno per mettere al mondo un figlio. La domanda che ci facciamo allora è :"Cosa si può fare?" La risposta è lavorare su altri fronti, ne è un esempio il progetto A Smile for Moms.
Saranno sei le strutture d'eccellenza che partecipano all'iniziativa su tutto il territorio nazionale. Queste approfondiranno la ricerca scientifica sul tema, offriranno aiuto, ascolto e supporto alle donne in difficoltà. Le strutture saranno in grado di fornire anche strumenti importanti a chi si occupa di donne durante il periodo della gravidanza, per fare diagnosi precoci e capire i sintomi latenti.
Le donne colpite da questi disturbi del tono dell'umore, se curate e seguite in modo preventivo,riescono a guarire nel 90% dei casi. Il totale delle donne colpite da depressione perinatale in Italia sembra oscillare tra le 55.000 e le 80.000. In realtà questa disparità di numeri indica quanta sofferenza sommersa effettivamente ci sia. Bisogna fare un cambiamento culturale anche all'interno della famiglia: si deve sostenere chi è in difficoltà, senza banalizzare, bisogna informarsi per saperne di più.
Il progetto di ONDa comprende anche un nuovo sito internet, con tutte le indicazioni. Lo studio di ONDa comprende una ricerca condotta in Lombardia su 367 donne,in epoca perinatale, tra il 2008 ed il 2011 ed è servito a individuare chiaramente i fattori di rischio su cui è possibile lavorare. Questi fattori sono alla base della depressione di donne incinte o che hanno partorito da poco e sono diversi.
Tra questi c'è la questione ormonale, che spesso non viene presa sul serio, nè compresa fino in fondo. Le frasi più comuni che vengono ripetute alle donne che chiedono aiuto sono: "è normale, sono gli ormoni, passerà". Queste frasi incrementano l'ansia e la tristezza causate dagli sbalzi ormonali e di certo non le aiutano. Se la donna incinta non viene supportata, tutto questo si può trasformare in una depressione seria e cronica.La mancanza di supporto da parte della famiglia, del partner, degli amici, è risultato essere uno dei fattori che incidono di più in caso di depressione in gravidanza e post partum.
Esistono anche altri aspetti che possono incidere e sono: una lieve depressione o stato d'ansia latente e/o pregresso,l'aspetto lavorativo (ancora troppe donne sono discriminate sul lavoro per la gravidanza), e la recente crisi economica. Negli ultimi mesi c'è stato un picco di depressione generale dovuto alla perdita del lavoro e alle incertezze sul futuro. Questo vale per tutti, ma si fa sentire maggiormente nelle donne che stanno per mettere al mondo un figlio. La domanda che ci facciamo allora è :"Cosa si può fare?" La risposta è lavorare su altri fronti, ne è un esempio il progetto A Smile for Moms.
