Esiste una relazione tra i disturbi dell'umore e stress del feto
Gravidanza - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Martedì 09 Aprile 2013 10:35 Stampa
GravidanzaL'esposizione del feto a eccessivi livelli di ormoni dello stress è collegata a disturbi dell'umore più tardi nella vita:i disturbi dell'umore sviluppati da adulti (come per esempio la depressione) potrebbero avere origine dal periodo passato nel grembo materno. Tutto ciò è suggerito da uno studio presentato al British Neuroscience Association Festival of Neuroscience (BNA2013) che si tiene dal 7 al 10 aprile presso il Barbican Centre a Londra. 

Da sempre si pensa che il tipo di vita vissuta nel grembo materno potesse avere conseguenze, a lungo termine, sulla salute e il rischio di malattie in età adulta. Il processo che sta dietro a questo fenomeno non è mai stato del tutto chiaro. Ora però gli scienziati hanno scoperto che l'ambiente materno può avere profonde conseguenze sulla vita del nascituro.

Stress in Gravidanza
La professoressa Megan Holmes (neuroendocrinologo presso l'Università di Edimburgo/British Heart Foundation Centre for Cardiovascular Science in Scozia) e colleghi, hanno trovato un enzima, dal nome "11ß HSD2" (11beta-deidrogenasi di tipo 2) che ha un ruolo chiave nel processo di programmazione fetale. 

La programmazione fetale è quel concetto che identifica le malattie negli adulti che hanno avuto origine grazie a una programmazione avvenuta durante i mesi della gravidanza. Un ambiente divenuto ostile per il feto innesca processi che poi si manifestano anni più tardi. Se la madre vive eventi stressanti (un lutto o un abuso) nell'organismo aumentano i livelli di glucocorticoidi (ormoni dello stress) che possono danneggiare il feto.

L'ormone dello stress cortisolo, può essere un fattore chiave per la programmazione del feto, del neonato o il bambino, al rischio di malattia in età adulta come ha spiegato la professoressa Holmes nel comunicato BNA. Il cortisolo provoca una crescita ridotta e modifica i tempi di sviluppo del tessuto, oltre ad avere effetti di lunga durata sulla espressione genica.

L'enzima 11ß HSD2 può trasformare il cortisolo in una forma inattiva, prima che questo possa causare danno al feto nel grembo materno. Si tratta di un enzima che si trova naturalmente nella placenta e durante lo sviluppo del cervello nel feto. Gli scienziati credono che 11ß HSD2 agisca come scudo per proteggere il nascituro dall'azione dannosa del cortisolo.

I ricercatori hanno utilizzato un gruppo di topi geneticamente modificati per non avere l'enzima 11ß HSD2 e lo scopo era osservare gli effetti dello stress senza la protezione dell'enzima. Nei topi privi dell'enzima i feti sono stati esposti ad alti livelli di ormoni dello stress.

La conseguenza è stata che questi topi hanno mostrato una ridotta crescita fetale e hanno continuato a mostrare disturbi dell'umore in età avanzata. I ricercatori hanno anche notato che le placente di questi topi erano più piccole e non trasportavano le sostanze nutrienti in modo efficiente a tutto il feto in via di sviluppo. Anche questo potrebbe contribuire agli effetti nocivi dell'esposizione a un aumento dell'ormone dello stress sul feto e suggerisce che lo scudo del 11ß-HSD2 nella placenta è una barriera importante.

Holmes spiega che i nuovi dati preliminari mostrano che con la perdita della barriera protettiva del 11ß-HSD2 solo nel cervello, la programmazione del feto in via di sviluppo si manifesta lo stesso, e nonostante: questo fa porre domande su quale sia il ruolo dominante svolto dalla barriera placentare di 11ß- HSD2.

Questa ricerca è attualmente in corso e non è ancora possibile trarre conclusioni definitive. Determinare gli esatti meccanismi molecolari e cellulari che guidano la programmazione fetale aiuterà a identificare potenziali bersagli terapeutici che possono essere utilizzati per invertire le conseguenze deleterie sui disturbi dell'umore. In futuro, gli scienziati, sperano di esplorare il potenziale di questi obiettivi in studi negli esseri umani.

 
 

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