Giovedì 27 Giugno 2013 16:46
Un team di ricercatori, con a capo Susan Fisher dell'Università della California, ha scoperto che un ruolo cruciale nell'insorgenza della preeclampsia potrebbe essere svolto dalla sovra-espressione di un gene. I ricercatori hanno esaminato le cellule citotrofoblasti, che contribuiscono a formare la placenta, nelle donne sane e in quelle che hanno sviluppato preeclampsia. Hanno scoperto che le seconde mostravano cambiamenti nell'espressione genica, in particolare nel gene SEMA3B.
La preeclampsia o più comunemente gestosi, è una condizione medica che colpisce dal 4 all'8% delle donne in gravidanza. I sintomi sono la pressione sanguigna alta, eccesso di proteine nelle urine materne e ridotta crescita del feto.
Se non viene curata, può diventare eclampsia, una grave patologia potenzialmente letale che causa convulsioni.
L'aumentata espressione del SEMA3B nei normali citotrofoblasti ha prodotto alcune delle caratteristiche di queste cellule nelle pazienti con preeclampsia. La ricerca è stata pubblicata attraverso il "Journal of Clinical Investigation".
La preeclampsia è una patologia antica, ma a tutt’oggi la scienza non ne ha ancora chiarito le cause e i meccanismi scatenanti. Quello che è certo è che la preeclampsia è una condizione seria, da tenere rigorosamente sotto controllo, perché può degenerare rapidamente e causare severe conseguenze sia per la madre sia per il nascituro.
La preeclampsia può presentarsi dopo la ventesima settimana di gravidanza e si manifesta con un aumento improvviso della pressione sanguigna associato a proteinuria (una concentrazione anomala di proteine nelle urine).
Un tempo, tra i segni tipici della malattia c'era anche il gonfiore agli arti inferiori, un sintomo di cui oggi non si tiene più conto, perché spesso è presente anche nelle gravidanze fisiologiche.
A volte la preeclampsia si manifesta subito in forma grave, altre volte si presenta in forma lieve, ma la sua evoluzione nel tempo è imprevedibile. Se non viene seguita attentamente, può avere conseguenze anche molto serie come il distacco della placenta, insufficienza renale acuta, edema polmonare, emorragia cerebrale e convulsioni.
Il 20% del totale dei decessi della donna in gravidanza ha una sola causa: la gestosi.
Un problema in crescita nel nostro Paese come in Europa, a causa dell’età sempre più avanzata delle primipare, particolarmente vulnerabili. La gestosi è una malattia che colpisce il 5% delle donne in gravidanza.
