Il feto sente suoni già dalla 27esima settimana di gravidanza
Gravidanza - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Mercoledì 28 Agosto 2013 12:12 Stampa
bimboprenatale logoDalla ventisettesima settimana di gravidanza il feto riconosce i suoni provenienti dall'esterno, questo aiuta il suo cervello a organizzare le aree del linguaggio. 
 
A dimostrarlo è uno studio dell'Università di Helsinki in Finlandia, pubblicato su "Pnas" che sottolinea come questo tipo di apprendimento prima del parto potrebbe essere anche un metodo per contrastare malattie del linguaggio di origine genetica come la dislessia. 
 
pancione

I ricercatori hanno preso come campione 33 donne in dolce attesa e alla metà di loro hanno fatto ascoltare ripetutamente una cantilena, le osservazioni successive sui bambini hanno dimostrato che la velocità e la correttezza dei suoni si era impressa nella loro memoria, plasmando le capacità cognitive già da quando erano nel pancione di mamma.
 
Secondi gli studiosi del paese scandinavo, i suoni ascoltati dal feto all'interno del grembo materno creano le capacità di parlare e comprendere il linguaggio e potrebbero essere la chiave, in un futuro non lontano, per aiutare a prevenire disturbi del linguaggio molto comuni (per esempio la dislessia).
 
Lo studio è stato condotto in Finlandia ed è stato curato da gruppo di ricerca internazionale coordinato da Eino Partanen, dell’Istituto di scienze comportamentali dell'Università finlandese di Helsinki
 
Dalla ventisettesima settimana infatti, il futuro bambino, è in grado di ascoltare suoni provenienti dall’esterno, riuscendoli poi a riorganizzarli nella corteccia uditiva fetale, contribuendo alla maturazione del sistema nervoso in via di sviluppo.
 
I risultati osservati, suggeriscono che il cervello fetale è in grado di apprendere attraverso l’udito prima ancora della nascita e la sua memoria subisce dei cambiamenti strutturali. Questo fa supporre quindi che le tracce neuronali possono anche influenzare l’acquisizione della lingua durante l’infanzia.
 
Lo studio rende chiaro, secondo gli scienziati, che il feto trattiene nella sua memoria i suoni e le voci che sente durante la gravidanza e che li riconosce nel tempo, anche dopo nato, reagendo differentemente agli stimoli che essi procurano al suo cervello.
 
Nel 1988 un altro studio aveva asserito, che i neonati sapevano riconoscere la tipologia di musica, che le loro madri ascoltavano. Successivamente nuovi studi hanno verificato che il neonato sapesse riconoscere le voci dei genitori.
 
Dal comportamento del bambino erano stati dedotti questi concetti e un test ne verificava la teoria.
 
 

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