Aborto: in Lombardia la maggior parte dei medici si rifiuta di eseguire l’interruzione volontaria di gravidanza
Gravidanza - Articoli
Scritto da Chiara De Luna     Venerdì 06 Settembre 2013 10:28 Stampa
In Lombardia molti medici non vogliono eseguire le interruzioni volontarie di gravidanza
Il tema dell’aborto è sempre molto delicato, non tutti sono favorevoli ad un interruzione volontaria di gravidanza e questo capita anche tra i medici ginecologi: in Lombardia negli ultimi giorni c’è un grosso dibattito politico sul tema, in quanto, pare che la maggior parte dei medici si rifiutano di applicare questa pratica, addirittura in un ospedale su sei è praticamente impossibile chiedere l’interruzione volontaria di gravidanza, prevista dalla legge 194.

Questi sono i dati presentati dalla vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi (Pd): secondo la Valmaggi il fenomeno ha anche pesanti ricadute economiche, in quanto, pare che in Lombardia si spendano ogni anno più di 300 mila euro per chiamare medici contrattisti che eseguano senza problemi le interruzioni volontarie di gravidanza.

Molti medici in Lombardia non eseguono l'interruzione volontaria di gravidanza
La vicepresidente chiede che si mettano in atto alcune modifiche organizzative, per garantire una compiuta applicazione della legge, il diritto alla libera scelta delle donne e per assicurare una più equa distribuzione delle mansioni tra medici.

La proposta, quindi, sarebbe quella di creare dei bandi su progetto che garantiscono alcune ore finalizzate ad eseguire solo aborti volontari: inoltre si propone di equilibrare il personale medico nei centro con maggiori obbiettori di coscienza.

Mario Mantovani (Pdl), assessore alla Salute della Regione, afferma invece che in Lombardia non è mai stato negato a nessuna donna di poter interrompere volontariamente la gravidanza e negli ospedali dove c’è un maggior numero di personale che rifiuta di eseguire la legge 194, vengono sempre inviati altri medici provenienti da altre strutture che eseguono tale operazione.

Mauro Parolini, capogruppo del Pdl, afferma invece che la Lombardia è la regione dove maggiormente viene applicata la legge 194, garantendo la reale tutela della salute delle donne e il diritto alla vita, inoltre, la proposta del Pd discrimina i medici obiettori mettendo in discussione il loro diritto di scegliere.
 

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