Gravidanza: le infezioni genitali aumentano il rischio di nascita prematura o morte neonatale
Gravidanza - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Lunedì 09 Settembre 2013 09:49 Stampa
GravidanzaLe infezioni dell’apparato genitale (clamidia o gonorrea), se contratte sia prima che durante la gravidanza, aumentano in modo significativo il rischio di complicanze, tra cui la nascita prematura, l’aborto o la morte neonatale.
 
A portare alla luce questo pericolo per la donna in gravidanza e il suo bambino è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Sexually Transmitted Infections. La ricerca è stata condotta dai ricercatori della University of New South Wales, in Australia e ha visto il coinvolgimento di oltre 350 mila donne che avevano partorito tra il 1999 e il 2008.
 
Donna gravidanza

La clamidia (o chlamydia) e la gonorrea (o scolo) sono malattie sessualmente trasmissibili, e possono essere causa di numerose e potenzialmente gravi conseguenze: in particolare, sono spesso caratterizzate da un’assenza di sintomi, per cui può capitare di non sapere di esserne affetti. 
 
In questo caso però è bene scoprirlo per tempo perché dovendo pianificare una gravidanza esiste un rischio reale. 
 
La ricerca, condotta dai dottori Bette Liu, Christine L. Roberts, Marilyn Clarke, Louisa Jorm, Jennifer Hunt e James Ward si è concentrata su se e quanto le infezioni causate dalla clamidia e la gonorrea e contratte sia prima che durante, avessero un impatto sulla gravidanza e il bambino.
 
L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato che tra le 354.217 donne dello studio, 3.658 (circa l’1%) aveva avuto almeno un’infezione da clamidia prima del parto (quindi contratta durante la gravidanza), mentre ben l’81% di queste l’aveva contratta prima del concepimento.
 
La gonorrea invece era stata diagnosticata prima del parto soltanto a 196 donne (lo 0,6%), con la maggioranza delle diagnosi (poco meno dell’85%) fatte prima della data di concepimento stimata. I ricercatori hanno anche scoperto che circa la metà delle donne con diagnosi di gonorrea era anche stata precedentemente infettata dalla clamidia.
 
L'impatto delle infezioni sulla gravidanza e sul bambino si è mostrato con un 4% delle donne che hanno avuto un parto prematuro, il 12% ha avuto bambini sottopeso e lo 0,6% (2.234) bambini nati morti.
 
A concorrere alle complicanze della gravidanza e del parto ci sono stati anche fattori come l’età, il disagio sociale, il fumo e le condizioni di base come il diabete e la pressione alta. 
 
Le complicanze imputate alle due infezioni erano però ancora significativamente reali, con un rischio sempre elevato.
 
In caso di infezione da clamidia, le donne non erano ad aumentato rischio di dare alla luce un bambino più piccolo rispetto all’età di gestazione, tuttavia avevano il 17% in più di probabilità di avere un parto prematuro non pianificato e il 40% in più di probabilità di avere un bambino nato morto.
 
Le donne che avevano avuto la gonorrea presentavano oltre due volte più probabilità di avere un parto prematuro non pianificato, ma anch’esse non erano ad aumentato rischio di dare alla luce un bambino più piccolo. 
 
La scarsità di dati circa le infezioni da gonorrea non ha permesso ai ricercatori di valutare l’impatto dell’infezione sui bambini nati morti. I risultati dello studio indicano dunque che le due infezioni aumentano in modo significativo il rischio di serie complicanze della gravidanza.
 
I ricercatori avvertono tuttavia che i loro risultati non permettono di stabilire un rapporto di causa/effetto: le infezioni, secondo gli autori, possono essere semplicemente un marker per le donne ad alto rischio di complicazioni alla nascita.
 
I risultati suggeriscono che le infezioni sessualmente trasmissibili, in gravidanza e nel periodo preconcezionale, possono essere importanti nel predire gli esiti avversi ostetrici, come hanno spiegato i ricercatori.

 

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