A Salerno, donna partorisce in piedi
Gravidanza - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Mercoledì 09 Ottobre 2013 13:15 Stampa
Parto logoUna donna di 41 anni, partorisce in piedi,  al San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno: ha dato alla luce un bambino col parto attivo, una tecnica naturale importata dal Nord Europa e dal Nord America che è un'alternativa alla classica posizione supina.
 
Questa posizione permette alla donna di ridurre il dolore durante il travaglio, il parto in piedi è molto meno frequente rispetto ai quelli tradizionali e in acqua, i vantaggi sono innumerevoli e le mamme si sentono psicologicamente più forti.
 
Partorire In Piedi
Janet Balaskas ha coniato questa espressione negli anni '70 (Active Birth), dove per parto attivo si intende il parto in cui la donna ha la libertà di muoversi, di scegliere le posizioni preferite sia in travaglio che nella fase espulsiva. 

Nel parto attivo le energie della donna sono le protagoniste del parto, la parola rivoluzionaria è "empowerment": la donna prende il potere sul parto, è artefice e responsabile delle scelte che la riguardano e non una paziente né succube della situazione.

Uno dei vantaggi di questa tecnica è la fuoriuscita più naturale del feto, favorita dalla forza di gravità, i liquidi dall’utero defluiscono senza ostacoli riducendo il rischio di infezione. 
 
Si presenta come un parto meno doloroso perchè il peso stesso aiuta a dilatare più velocemente la cervice, il peso del corpo della donna non grava sul canale vaginale, come avviene invece nella classica posizione supina.
 
Durante il travaglio le contrazioni sono più incisive perché i muscoli dell’utero sono ben tesi. Tra i rischi ridotti per la partoriente va sottolineato che, poiché la testa del nascituro, al contrario di quanto succede da sdraiata, non preme sul perineo, è notevolmente ridotto il rischio di compressione aorto-cavale e di lacerazione dei tessuti molli che si trovano tra il retto e la vagina. 
 
Proprio per queste si intuisceche che nel parto attivo, è ridotto il ricorso all’epidurale e/o all’anestesia analgesica. La donna salernitana ha dato alla luce un bimbo del peso di 3,475 chilogrammi ed è stata assistita dal dottor Raffaele Petta e dalle ostetriche, Giovanna La Rocca, Antonella Aulicino, Rosa Ferrara.
 
La neo mamma ha dichiarato che è stata una sorpresa inaspettata in un Sud con una sanità spesso in difficoltà, un parto naturale, un parto attivo durante il quale ha potuto trovare io le posizioni antalgiche più opportune. 
 
 

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