Mangiare frutta in gravidanza diminuisce l'insorgere di complicanze
Gravidanza - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 25 Novembre 2013 14:26 Stampa
Gravidanza 3Avere una gravidanza sana dipende dalla donna, dal suo stile di vita prima del concepimento e durante i nove mesi, la gravidanza può essere compromessa da numerosi fattori che possono essere di salute o mediati da comportamenti errati come, per esempio, bere alcol o fumare.
 
Una gravidanza senza complicanze può essere semplice grazie ad alcune accortezze che sarebbe bene seguire: secondo gli scienziati del King’s College di Londra, mantenere per un peso e una pressione sanguigna normali, seguire una dieta sana, potrebbero aumentare le probabilità di avere una gravidanza serena e senza complicanze.
 
Frutta

Questi suggerimenti seguono i risultati di uno studio pubblicato sul "British Medical Journal" che ha coinvolto oltre 5.600 mamme primipare, cioè al primo figlio, di diverse nazionalità.
 
Le donne sono state monitorate durante tutta la gravidanza e sottoposte a misure della pressione sanguigna ed ecografie tra le 19 e le 21 settimane. 
 
Nel frattempo, dovevano fornire dettagliate notizie circa la loro storia di salute e medica, la dieta seguita e lo stile di vita, altri particolari riguardanti i bambini sono stati raccolti anche dopo la nascita.
 
Dai dati raccolti, i ricercatori hanno potuto capire che una dieta sana, con un elevato apporto di frutta (almeno tre pezzi al giorno) anche nel mese che ha portato al concepimento, assicurava maggiori probabilità che la donna avrebbe avuto una gravidanza senza complicazioni.
 
Anche un regolare Indice di Massa Corporea (BMI) e un’altrettanta regolare pressione sanguigna aumentavano le probabilità di avere una gravidanza sana e senza complicanze.
 
Tra i vari fattori che influenzano l’esito di una gravidanza vi erano il lavoro svolto dalla donna durante le prime 15 settimane di gravidanza: in questo caso, avere un lavoro retribuito ha ridotto esso stesso il rischio di complicanze. 
 
Tra i motivi, secondo i ricercatori, vi possono essere il minore rischio di abusare di farmaci e il mangiare più sano permesso dall’avere un reddito migliore.
 
Quali sono le esigenze nutrizionali della donna in gravidanza? Come si legge sulla Linea guida "Gravidanza fisiologica", del Sistema nazionale linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità , per una donna normopeso a inizio gravidanza l'aumento raccomandato è compreso fra 11,5 e 16 kg. 
 
Si tratta di un intervallo meno "severo" di quanto spesso si pensi, come pure meno "severo" è l'atteggiamento nei confronti del monitoraggio del peso che, ad eccezione dei casi a rischio, non andrebbe fatto troppo spesso, perché potrebbe generare uno stato ansioso nella donna. 
 
La futura mamma non deve mangiare per due, e neppure in modo molto diverso da quella dieta varia ed equilibrata prevista per tutti, è importante che presti attenzione ad alcune precauzioni legate alla sicurezza e a copra i bisogni nutritivi suoi e del nascituro, a cominciare da quelli di proteine, minerali e vitamine. 
 
La mamma ha prima di tutto bisogno di più proteine, gli alimenti proteici, come carni magre, pesce, uova, latte e derivati, legumi in abbinamento con i cereali (le loro proteine si integrano a vicenda), sono i primi da prevedere. 
 
Le fonti proteiche dovrebbero essere variate nella settimana tra carne (3-4 volte), pesce (1-2 volte), uova (3-5 uova), legumi e latticini (latte, yogurt, formaggi). 
 
Carne e pesce hanno un ruolo basilare anche come fonti di ferro, presente in una forma più facile da assorbire rispetto a quello dei vegetali. 
 
La carenza di ferro può aumentare il rischio di basso peso alla nascita ed avere anche effetti negativi a lungo termine, in particolare sullo sviluppo del sistema nervoso centrale: la dieta della mamma dovrà perciò essere ricca di questo minerale. In caso di necessità, il medico interverrà anche con una supplementazione.
 
Le raccomandazioni riguardano anche il DHA: acido docosaesaenoico è un grasso della serie omega 3 coinvolto nella maturazione del cervello e della retina del nascituro.
 
I livelli da garantire sono oggetto di discussione: secondo un gruppo di lavoro europeo, dovrebbero essere almeno 200 mg al giorno, che si raggiungono mangiando pesce, come alici e sardine, 1-2 volte alla settimana. 
 
Per il calcio, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, in base a studi che hanno dimostrato nelle donne gravide carenti di calcio un maggior rischio di ipertensione, raccomanda 1,5 grammi al giorno. 
 
In gravidanza è fondamentale per la crescita delle ossa del bambino, gli alimenti che ne sono particolarmente ricchi sono i latticini: con mezzo litro di latte o di yogurt (meglio a ridotto contenuto di grassi) e 40 grammi di parmigiano al giorno si totalizzano i 1.000 mg raccomandati dai LARN. 
 
Nei casi di intolleranza al lattosio, i livelli di calcio vanno valutati attentamente e può essere necessaria una supplementazione.
 
L'acido folico ha un' importanza a scopo preventivo: è ben dimostrato che la supplementazione di 400 microgrammi al giorno di acido folico a partire da almeno 2 mesi prima della gravidanza (e durante i primi 3 mesi) riduce fino quasi ad azzerare il rischio di difetti di chiusura del tubo neurale (ad es. la spina bifida).
 
Bisogna variare molto la frutta e la verdura per aumentare la gamma di vitamine, minerali e altri composti antiossidanti (riducono l'attivazione di molecole infiammatorie che in gravidanza tendono ad aumentare). 
 
Ha la sua importanza anche la frutta secca, senza esagerare, è ricca di sostanze nutritive, compresa la vitamina E, antiossidante.
 
Carboidrati e di condimenti grassi: bisogna preferire cereali e i loro derivati come pasta, riso, orzo, farro, anche integrali, per i condimenti, 3-4 cucchiai al giorno d'olio extravergine d'oliva (meglio crudo sugli alimenti), preferendo cotture semplici, al forno e a vapore, con aggiunta della giusta quantità di sale iodato.
 
Il fabbisogno di acqua (che varia in base alla temperatura esterna) aumenta molto in gravidanza, specie nella seconda metà, quando bisogna berne da 2,5 a 3 litri al giorno (è utile per l'aumentata massa plasmatica circolante materna, per le esigenze fetali e per formare il liquido amniotico). 

 

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