Latte materno venduto su internet spesso è mescolato con quello di mucca
Gravidanza - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Martedì 07 Aprile 2015 15:22 Stampa
allatam logoIl commercio di latte materno su internet è diventato un vero e proprio business, soprattutto negli Usa, ma attenzione perchè a volte viene venduto mescolato a quello di mucca e spesso risulta contaminato, secondo recenti scoperte dei ricercatori  del Nationwide Children’s Hospital di Columbus (Stati Uniti), una marca di latte materno su dieci contiene elevate quantità di latte di mucca. 
 
Per arrivare all'inaspettato risultato i ricercatori hanno acquistato dai principali siti che propongono formulazioni di latte materno, oltre 100 campioni di prodotti, hanno cercato il DNA contenuto nel liquido ed è stato scoperto che nel 10% dei casi vi era un’aggiunta significativa di latte bovino. 
 
Allattamento Al Seno2

Quantità tutt'altro che accidentali, frutto di una vera e propria diluizione del prodotto originale. Come spiega la dottoressa Sara Keim, autrice dello studio, questo costituisce un serio rischio per i bambini con allergie o intolleranze al latte vaccino e se un piccolo con questi problemi dovesse bere latte contaminato sarebbe in pericolo. 
 
In questi siti, le donne vendono il proprio latte vantando la cremosità e il ritmo di crescita dei loro torelli, offrendo il prodotto a prezzi che raggiungono i 100 euro al litro, ad occuparsi del fenomeno è Elena Dusi.
 
La Dusi ha rivelato che nei siti di compravendita, l'oro bianco, viene infatti spesso contaminato da batteri, mescolato con latte di mucca o latte in polvere, i due articoli pubblicati sulle riviste Bmj e Pediatrics nel giro di una settimana dovrebbero dissuadere anche le più determinate fra le donne che vogliono nutrire i propri figli con latte umano a tutti i costi. 
 
L'allerta è rivolta anche ai body builder che cercano di sfruttare le proprietà nutritive del latte di donna per aumentare la muscolatura.
 
Il mercato che sta impazzando su Internet rischia di diventare un fenomeno anche in Italia dove oggi, 32 banche pubbliche in altrettanti ospedali lottano per soddisfare le necessità dei circa 6 mila bambini prematuri che nascono ogni anno nel nostro Paese.
 
Sia la donazione che la somministrazione avvengono senza scambio di denaro, nel 2012 grazie alle banche del latte 975 madri hanno fornito agli ospedali 9.448 litri e proprio pochi giorni fa l’ospedale pediatrico romano Bambin Gesù ha deciso di dare un riconoscimento simbolico alle proprie mamme donatrici, con una cerimonia nella della fiera Dieta Live.
 
Inoltre, in alcune bottigliette il latte di mucca arrivava al 50% del contenuto totale, la stima è che circa 55 mila mamme nei paesi anglosassoni vendano e comprino il loro latte online, quasi 40mila in più rispetto alla ricerca condotta dagli stessi ricercatori tre anni fa. 
 
Oltre alla vendita diretta tramite i siti, le mamme americane possono spedire il loro latte a banche private, che lo trattano e a loro volta lo rivendono a ospedali o ad altre mamme, ma a prezzi ovviamente superiori. 
 
Il timore che la cessione a fine di lucro possa compromettere la donazione agli ospedali dovrebbe spingere presto la Food and Drug Administration (ente che regola l’immissione di cibo e medicinali negli Stati Uniti) a mettere i freni a un mercato che per il momento è abbandonato a se stesso. 
 
Se anche il latte di mamma è stato trasformato in business è proprio grazie alle sue virtù: l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di allattare i figli per almeno sei mesi, ma preferibilmente fino al primo compleanno. 
 
A metà marzo uno studio brasiliano pubblicato sulla rivista The Lancet ha addirittura legato l’alimentazione con latte materno a un aumento del quoziente intellettivo del bambino e all’entità della sua futura busta paga. 
 
Quindi le madri che non possono allattare o non hanno una produzione sufficiente dai loro seni ricorrono ad Internet prima ancora che al latte in polvere della farmacia.
 
Il fenomeno, che riguarda principalmente il mercato statunitense, non è ancora diffuso nel nostro Paese, in Italia, seppur con un’organizzazione a macchia di leopardo, è possibile reperire latte materno donato dalle madri che ne producono in eccesso. 
 
Alla base di tutto però, secondo l’autrice dello studio, ci sarebbe lo scarso sostegno della donna, le madri che desiderano allattare al seno dovrebbero essere sostenute sin da subito, solo così si eviterebbe il ricorso all’acquisto online.
 
 

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