Il bimbo nella pancia della mamma è già in grado di reagire agli stimoli musicali
Gravidanza - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 12 Ottobre 2015 13:12 Stampa
bimboprenatale logoDiversi studi sottolineano l'importanza della musica per lo sviluppo del bimbo nel grembo materno, ma gli scienziati dell'Institut Marquès di Barcellona hanno fatto una nuova scoperta sul rapporto tra feto e musica: il bimbo nella pancia della mamma è già in grado di reagire agli stimoli musicali, proprio come se ascoltasse la musica.
 
La ricerca apre prospettive e riflessioni ancora più importanti sul rapporto tra feto e musica, dei suoni e del silenzio, già dai primissimi giorni di vita, sapevamo già che per i bimbi la musica è una importantissima terapia per l’anima e corpo, così come la voce della madre. 
 
Musica feto

Questa volta però gli scienziati dell’Institut Marquès di Barcellona sono andati ancora oltre: mediante prove sperimentali gli studiosi hanno verificato che il feto sarebbe già in grado di ascoltare musica del mondo esterno a 4 mesi dalla nascita gestazione, quando ancora le orecchie non sono completamente sviluppate: la coclea e l’orecchio medio sono già formati alla 15esima settimana, ma prima d’ora si pensava diventassero funzionali dalla 20esima settimana.
 
Nei test la Partita in la minore per flauto solo, BWV 1013 di Johann Sebastian Bach, della durata di 5 minuti circa, è stata diffusa tramite speciali emettitori di suoni posizionati direttamente sulla pancia della mamma o in modo intravaginale (per evitare dispersione delle onde acustiche) e sono stati osservati le reazioni e i movimenti del feto in tempo reale utilizzando le ultimissime tecniche 3D e 4D a ultrasuoni che consentono di percepire dettagli molto piccoli.
 
In seguito allo stimolo addominale i ricercatori hanno osservato un 45% di feti muovere testa e arti, e un 40% fare movimenti con la bocca o la lingua, se lo stimolo è intravaginale le percentuali raddoppiano e la reazione diventa molto più chiara, con il feto che apre completamente le mascelle tirando fuori la lingua.
 
Quello che colpisce è che il feto non ha nessuna reazione di questo tipo se al posto della musica di Bach il feto viene sottoposto ad un suono di una singola frequenza o vibrazione. Insomma sembrerebbe sia la musica a stimolare l’attività neuronale dei bimbi a livello fetale, proprio come fosse parte di una innata risposta al linguaggio e alla comunicazione.
 
Questi studi, sono una ulteriore conferma della stretta colleganza tra musica e parola e permetteranno di scoprire con largo anticipo eventuali problemi di sordità, ma non solo, sottolineano la responsabilità che mamme e papà per primi dovrebbero avere nel parlare tra le mura domestiche in modo gentile e musicale, nel diffondere suoni naturali e rilassanti e nell’ascoltare buona musica, ma soprattutto musica con un senso.
 
Quel senso è percepito dal bebè, il problema è che probabilmente non è percepito dai genitori, per incredibili carenze strutturali che la società ha nel non educare le persone all’ascolto e all’importanza dei suoni e della musica, nella società dei consumi.
 
Marisa Lopez-Teijon ha condotto lo studio, l'esperimento e' stato condotto su donne incinte da 14 fino a 39 settimane. I risultati di questo studio, pubblicati sulla rivista "Ultrasound" e potrebbe avere implicazioni importanti.

Le madri potrebbero iniziare a stimolare le capacità di comunicazione del loro bambino ancora prima della sua nascita e ii bambini potrebbero cominciare a imparare già prima di venire al mondo. Sappiamo che è importante parlare ai bambini fin dalla loro nascita per promuovere la stimolazione neurologica, hanno spiegato i ricercatori, ora hanno abbiamo la straordinaria opportunità di farlo molto prima.

 
 

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