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Negli Usa arriva il trapianto di utero per le donne sterili
Gravidanza - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Lunedì 16 Novembre 2015 13:26    PDF Stampa E-mail
Gravidanza copyPer la prima volta negli Usa, una equipe della Cleveland Clinic in Ohio sta preparandosi a effettuare un trapianto di utero per offrire a pazienti che ne sono prive, la possibilità di restare incinta. 
 
Una decina di questi interventi sono stati già realizzati con successo in Svezia da donatrici vive e in 4 casi hanno portato alla nascita di bambini mentre la tecnica messa a punto a Cleveland, dal team guidato da Andreas Tzakis, prevede invece l'uso di un organo espiantato da una donatrice morta da poche ore.
 
Gravidanza Pancia

I trapianti saranno temporanei, i "nuovi" organi saranno rimossi dopo una o due gravidanze per consentire alle pazienti di interrompere la terapia anti-rigetto.
 
Il trapianto di utero è una nuova frontiera che unisce ambiti della medicina (trapianti e chirurgia riproduttiva) all'avanguardia delle tecniche, ma spesso ai confini della bioetica. 
 
L'operazione è abbastanza complessa, assieme all'utero viene espiantata la Cervice ed una parte della vagina della donatrice, i tempi sono atei perchè l'organo deperisce e non è più utilizzabile passate le 8 ore. 
 
Ovaie e tube restano quelle della ricevente, la gravidanza si ottiene con una fecondazione in vitro. 
 
I primi trapianti, 50 anni fa, erano fatti per salvare vite, oggi si cerca anche di migliorare la qualità della vita, ad esempio con i trapianti di faccia o di mano, ha spoegato Eric Kodish, il direttore del centro etico di Cleveland. 
 
Negli Usa sono circa 50 mila le potenziali pazienti, otto di loro sono in questi giorni a Cleveland per sottoporsi allo screening nella speranza di essere selezionate per un intervento di qui a due mesi.
 
Sono donne che non vogliono adottare o usare una madre surrogata per motivi personali, culturali, religiosi, ha dichiarato Tzakis al New York Times.
 
La clinica prevede di effettuare dieci trapianti "come esperimento" e poi valutare i risultati prima di proseguire, ci sono rischi, legati in parte alle terapie antirigetto, c'è il fatto che si tratta di una chirurgia elettiva (e non salva-vita) e che i feti di una eventuale gravidanza sarebbero esposti ad alte dosi di farmaci e sviluppati in un organo espiantato da una morta. 
 
Oltre che in Svezia, il trapianto di utero è stato tentato senza successo in Arabia saudita e in Turchia. 
 
Altri ospedali negli Usa e in Gran Bretagna starebbero preparandosi alla procedura ma nessuno è arrivato vicino come il team di chirurghi di Cleveland. 
 
In Svezia, all'Università di Gothenburg, gli organi usati appartenevano a donne in menopausa, in cinque casi su nove le donatrici erano le madri della futura mamma: una circostanza "scivolosa", in cui una donna da' alla luce un figlio con lo stesso utero da cui lei stessa e' nata.
 
Altri ospedali negli Usa e in Gran Bretagna starebbero preparandosi alla procedura ma nessuno è arrivato vicino come il team di chirurghi di Cleveland, ad esclusione della Francia che si sta muovendo nella stessa direzione degli Usa.
 
Oochi giorni fa gli esperti dell’Agence Nationale de Sécurité du Médicament, Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria e dei farmaci, ha dato il via libera al trapianto di utero e ha autorizzato una sperimentazione clinica all’ospedale di Limonges, dove 8 donne riceveranno l’organo da altrettante donatrici in stato di morte celebrale. 
 
L’équipe francese che ha ottenuto l’autorizzazione lavora dal 1999 su questa ricerca, con test di asportazione realizzati prima sugli animali e poi su donne in stato di morte cerebrale, attraverso i quali hanno dimostrato che il prelievo può essere integrato senza problemi nelle procedure di prelievo multi-organo. 
 
Dopo il via libera alla sperimentazione i ricercatori francesi avranno modo di perfezionare la tecnica e potranno arrivare al trapianto vero e proprio alla fine del prossimo anno. 
 
Sarà poi necessario attendere la completa stabilizzazione dell’organo trapiantato prima di procedere con una gravidanza, attraverso fecondazione in vitro. La prima nascita, secondo i medici, non potrà avvenire prima della fine del 2018.
 
 

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