Calo nascite: colpa delle temperature
Gravidanza - Articoli
Scritto da Serena Cellotto     Mercoledì 24 Febbraio 2016 18:58 Stampa
mamma attesa logoL’Italia è uno dei Paesi al mondo con il più basso tasso di natalità”: ormai non ci si stupisce più davanti a certe informazioni. Si sa, gli italiani sono considerati troppo riflessivi, responsabili: finché non si ha un lavoro fisso (o almeno un parvenza di lavoro diciamo stabile, che al giorno d’oggi il posto fisso non sappiamo più cosa sia), i gigli non si fanno.
 
E così ci si ritrova madri a 35-40 anni con tutti i rischi connessi del caso. Nel 2015 il calo di nascite ha toccato il minimo storico in Italia, con un meno 3% rispetto all'anno precedente e un indice di 1,35 figli per donna, contro il parametro del 2,2 (che viene considerato il minimo necessario al mantenimento della popolazione).
 
spermatozoi
E se invece la causa fosse un’altra e non il procrastinare, per il quale tanto si tacciano gli italiani? Lo riferisce l'equipe dell'Università di Padova guidata dal professor Carlo Foresta, responsabile del Centro di crioconservazione gameti maschili, che ha scoperto un forte legame tra temperatura e fertilità maschile. Confrontando lo stato di salute degli spermatozoi di tantissimi uomini che si sono presentati per cure o per avere dei figli, hanno notato la presenza, nei testicoli, di un gene recettore (TRPV1) che si attiva con l’aumento della temperatura e che una volta attivato impedisce la creazione di nuovi spermatozoi. 

Lo studio è stato condotto su giovani veneti, con età comprese fra 24 e 30 anni, che erano soliti frequentare saune due volte la settimana. Rispetto a chi non aveva questa abitudine, quei giovani avevano meno produzione di sperma perché appunto entra in funzione il gene recettore, attivato dalla temperatura elevata.  Una volta sospesa la sauna, nel giro di 6 mesi, si è ripristinata la normale spermatogenesi.
 
"Abbiamo individuato un gene recettore che si attiva con l'aumento della temperatura e quando il meteo supera i 27 gradi blocca la formazione degli spermatozoi. Ci siamo fatti dare dall'Arpav i dati relativi al clima nel 2015 e abbiamo scoperto che in Veneto sono stati registrati 22 giorni, quasi consecutivi, gravati da una temperatura media superiore ai 27 gradi e uno, il 22 luglio, in cui ha toccato i 30. Lo studio ha dimostrato il crollo delle nascite nei nove mesi successivi a periodi così caldi, in cui la fertilità diminuisce del 40%." -spiega il professor Carlo Foresta.
 
Tutta colpa del surriscaldamento globale quindi. Infatti pare che in questi 15 anni la fertilità dei pazienti sia diminuita del 15% e, contemporaneamente,  nello stesso lasso di tempo la temperatura del Paese è aumentata e le stagioni sono cambiate. Temperature alte, siccità, estati lunghe e inverni corti e, proprio il recettore TRPV1 testimonia l’effetto che il caldo ha sulla vitalità dello sperma.
 

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