Anestesia epidurale riduce il rischio di depressione dopo il parto
Gravidanza - Articoli
Scritto da Maria Rea     Venerdì 25 Luglio 2014 11:40 Stampa
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La depressione post-partum è un problema che si verifica spesso, più di quanto immaginiamo. Un recente studio condotto da ricercatori cinesi però sostiene che controllare il dolore durante il parto (con l’anestesia epidurale) potrebbe effettivamente ridurre il rischio che le madri possano soffrire di depressione dopo la nascita del bambino.

La ricerca è stata condotta su un campione di 214 donne che si stavano preparando ad affrontare il parto, delle quali 107 hanno ricevuto l'epidurale, mentre le restanti hanno scelto di partorire senza anestesia, in modo naturale.

Depressione Post Partum
Dallo studio sarebbe emerso che le donne alle quali è stata effettuata l'epidurale durante il travaglio, hanno avuto anche un tasso del 14% di depressione nelle sei settimane successive alla nascita del bambino. Il tasso di depressione sarebbe però salito al 35% per le donne che invece non avevano partorito con l’epidurale.
 
Le donne sono state monitorate dagli esperti, in modo da valutare il possibile rischio di depressione dopo il parto. Ebbene, dalle analisi sarebbe dunque emerso che le donne che hanno partorito con epidurale avrebbero corso minori rischi di depressione. Inoltre, la ricerca ha anche fatto emergere che l'allattamento al seno era più comune nel gruppo di donne che hanno partorito con l'epidurale rispetto a quelle che hanno partorito senza epidurale, con una percentuale del 70% contro il 50%.

Dal canto loro, gli esperti ritengono che il controllo del dolore del parto sia senza dubbio molto importante, per far si che la donna non debba cominciare la sua nuova vita da mamma esausta e provata dal parto. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista "Anesthesia & Analgesia", sono fra i pochi che prendono in considerazione la relazione che intercorre tra il dolore durante il travaglio e la depressione post-partum. Questi risultati sono tuttavia senza dubbio molto importanti, ed ulteriori indagini dovrebbero essere effettuate in tal senso, soprattutto per aiutare le donne che corrono già un maggiore rischio di depressione.

 

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