Il caffè potrebbe essere un valido alleato contro il diabete mellito
Benessere - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 17 Novembre 2014 14:31 Stampa
caffe logoUna tazzina di caffè non zuccherata al giorno, può essere un valido aiuto nella prevenzione del diabete mellito: riduce del 25% il rischio di diabete di tipo 2.
 
Il caffè contiene caffeina, una sostanza alla quale si attribuiscono molte proprietà benefiche come la stimolazione dell’attività gastrica e biliare, una migliore digestione, ha un effetto tonificante sul cuore e sul sistema nervoso, un effetto lipolitico (favorisce la termogenesi, la produzione di energia a discapito dei grassi accumulati dall'organismo).

Chicchi di caffè
 
A scoprirlo sono stati i ricercatori dell'Institute for Scientific Information for Coffee. Questa proprietà benefica del caffè non sarebbe da ricondurre alla caffeina, gli stessi benefici sono presenti anche nel consumo di caffè decaffeinato.
 
Nel rapporto annuale dell'Isic, Institute for Scientific Information on Coffee, che è stato presentato in occasione della Giornata Mondiale del diabete, si legge che l'evidenza epidemiologica ha fotografato una favorevole associazione tra l’incremento di tazzine bevute ogni giorno e una ulteriore riduzione (7-8%) del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
 
A costituire protezione, secondo gli studiosi, non sarebbe proprio la caffeina, piuttosto va ad incidere la qualità del caffè: quello filtrato ad esempio ha un maggiore effetto protettivo e quello decaffeinato protegge di più rispetto a quello normale. 
 
La cosa importante è quindi la qualità del caffè e come viene consumato, queste varianti sono le responsabili dell’associazione favorevole con la malattia metabolica.
 
Stando a quanto scrivono i ricercatori nel rapporto non risulterebbe però aumentate di pari passo le possibilità di sviluppare tumori o malattie cardiovascolari come ipertensione e ictus.
 
Uno studio giapponese del 2014 sugli uomini suggerisce che un alto consumo di caffè possa proteggere contro l’insulino-resistenza negli individui normo-peso.
 
Un’altra possibilità è che possa semplicemente trattarsi di un effetto di spostamento calorico, dove la scelta di caffè al posto di una bevanda zuccherata conduca a una riduzione dell’assunzione di calorie.
 
Cautela viene espressa dal Dr. Richard Elliot, Diabetes UK, intervenuto a commento dello studio svizzero, gli studi evidenziati nel rapporto riscontrano come le persone che bevono più caffè tendano a mostrare un rischio ridotto di sviluppo del diabete di tipo 2, ma questo non vuol dire che bevendo più caffè si riduca in maniera attiva il rischio di diabete. 
 
Ci sono infatti altri fattori non identificati dagli studi che potrebbero essere coinvolti e ulteriori ricerche saranno necessarie per scoprire quali siano le cause di questo collegamento.
 
Quello che sappiamo è che il miglior modo per ridurre il rischio di diabete di tipo 2 è mantenere un peso salutare, una dieta salutare e bilanciata, povera di grassi, sale e zuccheri.
 
 

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