Morbillo: malattia più pericolosa di quanto si pensasse
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Scritto da Letizia Perugia     Giovedì 03 Novembre 2016 10:38 Stampa
MorbilloLa letteratura scientifica viene aggiornata da uno studio dell'Università della California (Ucla) che ha utilizzato i dati di una grande epidemia di morbillo avvenuta in California intorno al 1990: encefaliti croniche e letali dovute al morbillo sono più frequenti di quanto finora ritenuto. Lo studio è stato presentato alla IDWeek 2016 di New Orleans, una conferenza dedicata alla salute. 
 
Tra i bimbi che contraggono la malattia sotto i sei mesi possono verificarsi in un caso su 600, finora, sulla base di un precedente studio tedesco, si riteneva che nella fascia di età sotto i 5 anni solo un bimbo su 1.700 contagiati da morbillo poteva contrarre Panencefalite subacuta sclerosante (un'encefalite progressiva cronica che si sviluppa 6-8 anni dopo l'infezione da morbillo) con esiti mortali nel giro di circa 24-36 mesi dalla diagnosi. 
 
Secondo la nuova ricerca invece, il tasso è di un bambino su 1.387 contagiati sotto cinque anni e sale a 1 su 600 per i bambini sotto i 12 mesi. 
 
Il morbillo può portare, come già noto, ad altre forme di encefaliti acute i cui effetti sono evidenti non tardano a presentarsi, questa è una sorpresa spaventosa, come ha dichiarato James Cherry, ricercatore in malattie infettive in età pediatrica presso l'Ucla, che faceva parte del gruppo di studio.
 
Raramente il virus del morbillo raggiunge il cervello ma, può restare dormiente per anni e condurre poi a panencefalite subacuta sclerosante, al momento i ricercatori non conoscono le cause della riattivazione del virus.
 
I icercatori hanno identificato 17 casi di panencefalite subacuta sclerosante in California tra il 1998 e il 2016, sorta ad anni di distanza dal morbillo, dai 3 fino ai 35 anni di età. 
 
Inoltre, fra i bambini della California che avevano contratto in patria il virus prima dei 5 anni 1 su 1387 è stato colpito da questa complicanza. In caso di contagio prima dei 12 mesi l'incidenza è stata di 1 su 609.
 
Per evitare che l’agente patogeno responsabile del morbillo circoli è indispensabile che almeno il 95% degli individui idonei alla vaccinazione sia immunizzato, così da proteggere anche quelle persone che ancora non hanno ancora i requisiti per la vaccinazione o non possono vaccinarsi perché immunocompromessi, questa è detta “immunità del gregge”.
 
I ricercatori inoltre mettono in guardia i genitori statunitensi su come viaggiare con i bambini non protetti in paesi dove il morbillo è endemico. 
 
Nessuno dovrebbe andare in Europa o nelle Filippine, se non ha avuto già due dosi di vaccino, nel vecchio continente, Italia inclusa, infatti, le coperture sono sotto il livello di guardia e in calo negli ultimi anni. 
 
In Italia le preoccupazioni sull'abbandono delle vaccinazioni ha provocato interventi ad alto livello, come quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di tutte le società scientifiche, del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità.
 
Il presidente dell'Iss Walter Ricciardi, che in una lettera aperta a Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma spiega l'importanza di avere anche la Magistratura al fianco dei medici e degli scienziati per contrastare chi, per diversi e spesso turpi motivi, abusa della credulità popolare, esponendola a rischi gravissimi per sè e per le persone care, spesso bambini ed anziani. 
 
A ottobre l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, ha dichiarato le due Americhe libere da questa patologia, considerando naturalmente la trasmissione di tipo endemico. Resta invece il rischio di importazione del virus.
 
 

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