Per la prima volta l'obesità viene riconosciuta come malattia: in questi giorni è al vaglio della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama un disegno di legge per favorire l'integrazione sociale e lavorativa delle persone obese.

Alcuni dei punti del succitato ddl prevedono l'abolizione delle barriere architettoniche, una rivisitazione XXL degli uffici pubblici e dei mezzi di trasporto pubblico.

Si stima che circa l'11% degli italiani, ovvero circa sei milioni, sia considerato obeso: questa percentuale è incrementata del 25% negli ultimi 15 anni, con delle significative punte nel sud della Penisola.

I numeri nel resto del mondo non sono comunque confortanti: in Cina ci sarebbero oltre 60 milioni di persone obese, negli Stati Uniti 91 milioni e 14 milioni in Gran Bretagna.

I bilanci dei vari stati sono aggravati dalle spese mediche sostenute per le malattie derivanti da questa condizione come diabete, cardiopatie e ipertensione, che sono comuni e molto frequenti in questi casi.

Si stima che, se la popolazione non si da da fare per correre ai ripari, entro 15 anni il tasso di obesità in Italia aumenterà di un ulteriore 43%.

Il DDL presentato da Mauro Cuturfo, vicesindaco di Roma e senatore del PdL, potrebbe rappresentare una pietra miliare, prima nel suo genere anche a livello europeo, in quanto lo stato di obesità non è mai stato riconosciuto come handicap di fatto, per cui, non sono mai state prese reali misure per limitarne il diffondersi o agevolare chi ne è colpito.

Ricordiamo che si può stabilire l'obesità con delle tabelle che aiutano a calcolare il BMI, o indice di massa corporea: se il valore ottenuto con i nostri dati sarà superiore a 30 significa che anche noi siamo del (troppo) nutrito popolo degli obesi.

Approfondimenti: tabella di calcolo del BMI. sito Medici Oggi