La celiachia è aumentata di 5 volte, soprattutto in età pediatrica
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 21 Luglio 2014 13:07 Stampa
celiachiaLa celiachia, intolleranza permanente al glutine, è aumentata di 5 volte, soprattutto in età pediatrica: la situazione è stata segnalata da uno studio italiano che ha disegnato una mappa mondiale di questa patologia. 
 
The New Epidemiology of Celiac Disease, recente studio pubblicato su "Journal of Pedriatic Gastroenterology and Nutrition", stila, per la prima volta, con un alto grado di accuratezza, un cambiamento geografico nei modelli di distribuzione della celiachia. 
 
celiachia

Alcuni studi epidemiologici internazionali hanno evidenziato una frequenza media della malattia celiaca nella popolazione generale di circa l'1% ed hanno osservato che negli ultimi 25 anni l'incidenza è aumentata di 5 volte. 
 
I dati epidemiologici a disposizione degli scienziati, come precisa Alessio Fasano, Direttore del Centro per la Ricerca sulla Celiachia (CFRC) dell'Università di Boston e membro del Dr.Schär Institute, tengono conto solo del numero di pazienti celiaci diagnosticati clinicamente o rilevati tramite screening sierologici di un campione di popolazione.
 
Questi dati però escludono l'icerberg celiaco, ossia i pazienti non diagnosticati. Il rapporto tra casi diagnosticati e non diagnosticati è ancora di 1:3-1:5, per questo motivo sarebbe opportuno uno screening sempre più attento dei soggetti potenzialmente a rischio.
 
Dovrebbero essere sempre testati, i parenti di primo grado di pazienti celiaci, i soggetti colpiti da altre malattie autoimmuni, le persone con sindrome dell'intestino irritabile o con una sintomatologia che potrebbe far sospettare la presenza di celiachia.
 
L’epidemiologia della celiachia è stata studiata anche in Paesi popolati da individui di origine europea e in cui si consuma molto frumento (Nord Africa e il Medio Oriente). In queste zone, dove la celiachia è una malattia comune, si assiste a un’analogia con la realtà europea e americana. 
 
Il tasso di diagnosi è però molto basso a causa sia della scarsa disponibilità di servizi diagnostici e di una bassa consapevolezza della malattia.
 
Nell’area Asia-Pacifico l’epidemiologia è ancora per lo più limitata e confinata nella ”cintura celiaca”, l’area settentrionale dell’India, dove la malattia viene riconosciuta sia nella popolazione adulta che in quella pediatrica.
 
Sono 5-8 milioni i celiaci, è stato stimato da una task force indiana e la presenza della malattia nell’area settentrionale dell’India può essere in parte spiegata con l’inizio della coltivazione di grano al posto del riso nel nord del Paese.
 
Secondo lo studio italiano, l’aumento della prevalenza della celiachia può essere in parte attribuito al miglioramento delle tecniche diagnostiche e a una maggiore consapevolezza della malattia.
 
Si può supporre che un significativo cambiamento nelle abitudini di dieta e le componenti ambientali giochino un forte ruolo.
 
Nello specifico, i modelli di alimentazione infantile influenzano lo sviluppo di celiachia in lattanti con familiarità celiaca, spiega Carlo Catassi.
 
Recenti studi, ancora in corso, suggeriscono che la graduale introduzione del glutine, dai 4 mesi d’età, in piccole quantità durante l’allattamento protegga in parte dall‘insorgenza di una celiachia. 
 
Dalla mappatura epidemiologica si evidenzia come la malattia sia in aumento e molto più comune in alcune aree rispetto che in passato.
 
Altri studi volti a chiarire il ruolo dell’alimentazione infantile nello sviluppo della malattia celiaca e a misurarne la prevalenza in nuove aree geografiche svolgeranno un ruolo strumentale fondamentale sia per aumentare la consapevolezza sulla celiachia.
 
Serviranno inoltre per spiegare l’interazione tra gene e ambiente che guida l’epidemia in tutto il mondo.
 
La celiachia è una malattia autoimmune dell'intestino tenue che può verificarsi a tutte le età, soprattutto in individui geneticamente predisposti. Nei bambini la celiachia può provocare stanchezza e ritardo nella crescita.
 
Una volta diagnosticata la celiachia, bisognerà seguire una dieta senza glutine, tra i cereali gluten-free, troviamo il mais, il riso, il miglio e le loro farine. 
 
La dieta senza glutine non curerebbe la celiachia, ma ne azzererebbe i sintomi.
 
 

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