Baby sharing: condividere abiti, giocattoli, accessori per l’infanzia, servizi di trasporto e baby sitter
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Martedì 03 Maggio 2016 10:13 Stampa
Giochi BambiniLa nuova parola d’ordine per restare al passo con i tempi è condividere: sharing, condivisione, compartecipazione e scambio di servizi come il car, bike o bus sharing, che sfuma nella compravendita di usato o nuovo ma mai utilizzato quando si parla di prodotti, specialmente per bambini, nel settore dell’infanzia nasce il baby sharing
 
Questo settore è uno dei terreni più floridi per questo tipo di iniziative, i bambini crescono e cambiano in fretta, ancor più di gusti e tendenze ed è inevitabile che il ciclo vita dei prodotti (giochi, vestiti, accessori, etc.) a loro dedicati sia di breve durata.
 
 
Impazzano allora negozi fisici o siti web nei quali si scambiano, comprano e vendono abiti ed accessori usati, giocattoli ed oggetti per la cura del bambino, elettrodomestici e articoli di puericultura, molti anche nuovi perché ricevuti in dono ma mai utilizzati.
 
Uno di questi è “L’ARMADIO VERDE“, la prima e unica start-up italiana che ha utilizzato la sharing economy nel settore dell’abbigliamento per bambini.
 
L’Armadio Verde dà la possibilità ai genitori di scegliere tra migliaia di vestiti semplicemente condividendo il guardaroba dei propri figli.
 
Il primo baby clothes sharing marketplace in Italia, nato nel 2011 e cresciuto sempre più negli anni, arrivando a registrare numeri notevoli.
 
La nuova frontiera del baby sharing è il baby sitter sharing e il parents sharing ovvero una formula sharing della baby sitter, in modo che i genitori possano suddividersi le spese per l’assistenza dei propri bambini e anche di sharing dei genitori stessi, grazie alla formula “Genitori in contatto”. 
 
In Europa il fenomeno è già una realtà, grazie alla versione olandese del sito Sitter-Italia.it.
 
Jules van Bruggen, spiega che ci sono diversi vantaggi nello scegliere di dividersi la baby sitter, a livelo economico, ovviamente, ma anche educativo: i bambini hanno occasione di vivere nuove esperienze, condividendo spazi e giochi. 
 
Anche "Genitori in contatto" riscuote favori tra le famiglie, in particolare quando i ruoli lavorativi permettano agli adulti di alternarsi nell’assistenza. 
 
Dall’ultimo questionario ben il 60% dei genitori registrati si dichiarano interessati al servizio e il 20% ne fanno uso periodicamente. 
 
In Italia c’è un concetto di famiglia e di assistenza molto tradizionalista, ma la propensione allo sharing sta crescendo anche nel mondo del childcare. 
 
 
 
 
 

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