Alcol in gravidanza, la futura mamma potrebbe commettere un reato
Mondo MAD - Articoli
Scritto da Mary     Giovedì 20 Marzo 2014 13:00 Stampa
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Bere alcol in gravidanza potrebbe diventare un reato. La notizia arriva dall'Inghilterra: la futura mamma che beve alcol potrebbe essere una criminale, in quanto danneggerebbe il feto.

Una madre inglese di una bambina di 6 anni che soffre di problemi cerebrali sin dalla nascita è stata infatti definita una criminale. La malattia della bambina pare sia stata determinata proprio dall’assunzione di alcol in gravidanza da parte della mamma. E, dunque, la madre avrebbe commesso un reato (consapevole) al feto.
 
 alcoholpregnancyChi esagera con l’alcol in gravidanza, così come con il fumo, commette un’azione che sa essere dannosa per il feto e quindi compromettere la futura crescita sana del bambino. Il punto è che, salvo rarissimi casi, tutte le future mamme sono informate rispetto a tale pericolo. Dunque, la correlazione tra danno e responsabilità pare abbastanza evidente.
 
L’aggravante dell’alcol in gravidanza, nel caso inglese e nella casistica analoga, è proprio la consapevolezza di danneggiare il feto. Infatti, le informazioni sanitarie e la diagnosi prenatale pongono l’accento chiaramente sul pericolo di assumere alcolici durante i nove mesi di attesa. Dunque, come sostiene il dottor Neil Sugarman, la mamma era ben conscia che avrebbe arrecato disagi fisici e psichici alla sua bambina. E così, afferma l’équipe medica inglese che ha in esame diversi casi simili, accade per moltissimi bambini ancora nel pancione. Il loro futuro verrebbe quindi definitivamente segnato dalla mamma, rea e obbligata a risarcire i danni al suo stesso figlio.

 L’assunzione di alcol in gravidanza può generare il disturbo dello spettro fetale alcolico (Fasd). Questa sorta di sindrome è causa di diversi problemi fisici e ritardi mentali, tra cui si annoverano: anomalie nei tratti somatici, forma della nuca alterata, difficoltà uditive, problemi di peso, ritardo nella crescita, immunodeficienza, epilessia, apprendimento e linguaggio compromessi.







 

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