Tumori infantili: ecco il manuale per aiutare i nostri piccoli
Bambini - Articoli
Scritto da Fulvia Zanni     Giovedì 10 Giugno 2010 12:48 Stampa
b_450_0_0_1___images_stories_loghini_Bimbo_Febbre_Logo.gifDa una splendida iniziativa nata dalla collaborazione di Aieop (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica) e GlaxoSmithKline nasce il primo manuale di consigli per aiutare chi sta accanto ai bambini malati di tumore.

Grazie a questo libro realizzato con il contributo di alcuni tra i maggiori esperti italiani si danno finalmente risposte e sostegno a chi passa il proprio tempo accanto ai bimbi malati.

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Non è sicuramente facile per chi si trova purtroppo costretto ad affrontare non solo il trauma, che la scoperta della malattia porta inevitabilmente con se, ma anche la lunga degenza, i problemi psicologici e fisici del piccolo malato.

Il libro, edito da Raffaello Cortina Editore, verrà distribuito nei centri Aieop presenti su tutto il territorio nazionale e sarà in vendita in libreria: dedicato ai volontari di corsia, ma anche a tutti quei genitori, zii e nonni o amici che vogliono imparare come meglio aiutare.

La ricerca ha fatto grandissimi progressi negli ultimi anni aumentando le possibilità di guarigione; ma curare la malattia non basta: bisogna anche e soprattutto aiutare a superare i problemi psicologici che scaturiscono sia dalla diagnosi che arriva dura e fredda traumatizzando famiglia e paziente, sia dal percorso terapeutico lungo, difficile e a volte al limite della speranza.

Oggi quasi il 70% dei bambini malati di cancro riesce a guarire; grazie ai medici, agli operatori sanitari, alla famiglia e anche grazie ai volontari che dedicano il loro tempo con passione e amore sia ai bambini, regalando loro momenti di gioco, di distrazione e spensieratezza, sia ai genitori che trovano conforto nelle parole e nell'aiuto che da loro arriva.

è un vero e proprio processo di rinascita che, attraverso tutti gli aspetti che riguardano il tumore e quindi da quelli scientifici e medici a quelli più legati al pianeta emozioni, deve portare il bambino a guarire e non essere un sopravvissuto, ma un adulto del tutto alla pari coi suoi coetanei; si, perché secondo alcune ricerche i giovani adulti che hanno avuto un tumore infantile di fatto fanno più fatica a trovare una posizione sociale, un buon lavoro o un amore duraturo a causa proprio degli strascichi di terapie pesanti e soprattutto del trauma mai superato e di un sistema sanitario a volte distratto.

Molti ragazzini però sanno affrontare la vita ritrovata con un'energia e una grinta fuori dal comune, per la cosiddetta resilienza, ovvero una visione della vita più positiva, e questo può avvenire se alle loro spalle familiari e curanti sanno spendere le loro energie nel modo giusto.

Purtroppo, non ostante i progressi della ricerca e il grande impegno di medici e ricercatori, i tumori pediatrici sono in aumento e per il 90% di essi non esiste una causa definitiva.

Insomma, la formula "e vissero tutti felici e contenti" non è semplice né sempre vera, ma noi tutti possiamo fare di più, noi tutti DOBBIAMO fare di più!

Fonte e approfondimenti:
Corriere: Sportello tumori
 

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