Facebook: gruppo di genitori istiga alla violenza sui minori ed è polemica
Bambini - Articoli
Scritto da Maria Ida Longo     Giovedì 26 Agosto 2010 16:47 Stampa
Su facebook nasce un gruppo che istiga alla violenza sui minori come forma di educazione L'Osservatorio sui Diritti dei Minori ha segnalato all'amministrazione del social network Facebook, chiedendone l’immediata chiusura, un gruppo di genitori che pare dia consigli su come educare i figli a suon di botte.

Il gruppo incriminato ha già 76 adesioni e sta scatenando moltissime polemiche, in quanto il contenuto istiga esplicitamente alla violenza, per dare qualche esempio: una mamma confessa che, puntualmente picchia i suoi due figli quando è ubriaca e che non avrebbe mai pensato di farlo anche da sobria; la risposta immediata di un altro utente è stata quella di elogiarla per ciò che fa e se è il caso di farli inginocchiare anche sui ceci.

Si richiede intervento da parte delle istituzioni per la tutela dei minori sui social network

Sbalorditive queste dichiarazioni che hanno innescato gli interventi di diversi personaggi politici del nostro Paese.

Secondo Marziale, gli amministratori dovrebbero prendere delle efficaci misure preventive a tutela dei minori, se neanche questo bastasse, allora tocca alle istituzioni fare in modo che, un magnifico strumento di progresso e innovazione tecnologica come Facebook diventi ricettacolo permanente di offese alla dignità della persona.

Alessandra Mussolini, presidente della Commissione parlamentare per la tutela dell'Infanzia dichiara che, ci vorrebbero sanzioni esemplari, in quanto è inaudito che su un social network siano assenti sistemi di controllo davvero efficienti e purtroppo non è la prima volta che accadono cose del genere.

Alessandro Pedrini, direttore generale dell'Osservatorio, invita le istituzioni ad intervenire prima possibile e lancia un messaggio al Ministro Maroni, chiedendo di dar seguito alle dichiarazioni espresse in merito all'irrigidimento dei controlli del social network, soprattutto davanti agli insulti violenti che hanno come oggetto l'infanzia o comunque davanti a qualsiasi cosa invada la sfera emotiva e la dignità dei soggetti più deboli.

Fonte: Adnkronos
 

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