Ritrovato in Svizzera Nicola Tavaglione, il quattordicenne del comasco scomparso una settimana fa. Fermato dalla polizia di Zurigo, Nicola ha fornito false generalità, ma i poliziotti si sono insospettiti e lo hanno trattenuto chiedendo ulteriori informazioni al Centro di cooperazione di Chiasso. Sempre secondo quanto riferisce la tv svizzera il ragazzo non avrebbe voluto parlare, ma sta bene ed è stato affiancato da uno psicologo, in attesa che i parenti giungano a Zurigo per riportarlo a casa.

Mercoledì scorso Nicola aveva avuto un piccolo diverbio con un compagno di classe e, dopo la notizia di dover essere accompagnato a scuola lunedì dai genitori, era scomparso: non aveva preso il solito autobus che tutti i giorni lo riaccompagnava a casa. Lo zainetto di scuola era stato ritrovato insieme al cellulare in un boschetto non molto lontano dalla sua abitazione.

Il padre aveva lanciato un appello  e richieste di aiuto, ma i messaggi erano caduti nel vuoto, di tutte quelle parole spese per lui, non ha visto né sentito nulla. Ancora è presto per sapere da quanto tempo Nicola Tavaglione era lontano dall’Italia, ma in quella parte di Svizzera così distante dal confine, nulla dei timori, delle paure e delle ansie dei genitori e di chi gli è più vicino, gli sarebbero arrivati. Mai avrebbe potuto sentire che si stavano preoccupando per lui, che gli chiedevano di tornare a casa, e che lo avrebbero accolto con tutto l’affetto possibile. L’unico pensiero nella sua testa, era la fuga, il viaggio da solo.