Bambina disabile viene adottata dall'ospedale perchè abbandonata dai genitori
Bambini - Articoli
Scritto da Carmela Pelaia     Giovedì 26 Aprile 2012 11:10 Stampa
maniEra il 2009 quando una coppia di giovani nomadi dava alla luce la loro prima bambina all'ospedale di Livorno, affetta da subito da una grave cerebropatia genetica  che le impedisce di parlare, sorridere, alzarsi da sola dal lettino. I genitori, poveri e impossibilitati ad accudirla, l'hanno lasciata in ospedale dove vive in reparto ormai da due anni e mezzo.

Mese dopo mese, i medici e gli infermieri si sono affezionati a questa bimba sola e disabile e l'hanno "adottata" riservandole attenzioni e amore, sebbene anche il papà torna in ospedale almeno una volta l'anno per chiedere notizie. Edoardo Micheletti, primario di Pediatria, dice che anche se i genitori non vogliono vederla ci tengono a sapere come sta.

bambina disabile adottata dall'ospedale livorno
La sfortuna di questa bambina non è stata solo per la sua malattia ma anche perchè non ha una cittadinanza ben definita, la burocrazia si è inceppata da varie complicazioni; il primario ha dichiarato che "questo ha dilatato i tempi del tribunale che ci ha messo un anno per rintracciare i genitori ed avviare le pratiche per lo stato di adottabilità, dato che nel nostro Paese è ancora in corso il dibattito sullo Ius soli, cioè la concessione di cittadinanza italiana ai figli di stranieri nati in Italia, se questa legge ci fosse stata avrebbe semplificato la situazione della bambina".

Il destino della bambina sarà deciso dal tribunale di Firenze per farle proseguire una vita rispettosa e amorevole in una struttura residenziale (quindi con impostazione di casa famiglia) specializzata nel trattamento di pazienti così gravi, capace di assicurare con competenza l'adeguata assistenza ad un paziente tracheomizzato. Micheletti spiega che "la bambina si trova ina totale dipendenza dagli altri, con limitate capacità relazionali e deve essere nutrita con un sondino". Le strutture pronte per accoglierla sono già state individuate in Lombardia, Sardegna e Abruzzo.

Tutto il personale del reparto si è affezionato a questa bambina sfortunata e non le ha fatto mancare nulla in questi due anni, dall'assistenza eccellente, alle tutine, giocattoli e feste di compleanno. La bambina riesce comunque ad interagire col mondo esterno attraverso la mimica facciale, il pianto, o determinate posture che fanno capire se vuole essere presa in braccio. Quando se ne andrà da Livorno sarà una giornata triste per tutti, anche se il personale è consapevole che è la cosa migliore per lei. In questa società dove si parla sempre di malasanità, ricordiamo che nei nostri ospedali ci sono tante persone professionalmente preparate ma anche umanamente pronte a dare senza chiedere nulla in cambio.
 

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