Aumentano i casi di allergie alimentari nei bambini
Bambini - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Lunedì 28 Gennaio 2013 10:53 Stampa
allergie alimentariIl numero di bambini che presentano reazioni allergiche è in preoccupante aumento. Ci sono più di 120 alimenti che possono provocare allergie alimentari. Questo secondo l'istituto EAACI (European Academy of Allergy and Clinical Immunology). In generale le più comuni sono le reazioni allergiche al latte, alle uova, alle noccioline, ad alcuni cereali, alla soya, al pesce e ai crostacei.

L'allergia alimentare è una reazione abnorme ed immediata verso un alimento scatenata dal sistema immunitario. Il sistema immunitario produce un anticorpo IgE verso un dato alimento (l'IgE, o l'immunoglobulina E, è un tipo di proteina che si accanisce contro uno specifico alimento). In alcuni casi, l'allergia alimentare può causare una malattia seria e la morte. Alcune volte una reazione ad una alimento non è affatto un'allergia.


allergie alimentari
Spesso si tratta di una reazione chiamata "intolleranza alimentare". Il sistema immunitario non causa i sintomi dell'intolleranza alimentare. Questi sintomi possono assomigliare a quelli dell'allergia alimentare. Bisogna precisare che molte allergie alimentari, anche se non tutte, possono essere superate nel corso della vita.

Col tempo, si può sviluppare una "tolleranza" verso alimenti ai quali si era allergici in precedenza. Tra i bambini le più comuni allergie si limitano ad alcuni cibi: le uova, il latte e la frutta secca a guscio (noccioline, noci, arachidi.)

Latte, uovo ed arachide sono responsabili della vasta maggioranza delle reazioni allergiche indotte da alimenti nei bambini mentre arachide, nocciola, pesce ed molluschi sono responsabili della maggior parte delle reazioni allergiche indotte da alimenti negli adulti.

Il dato preoccupante è che sono in aumento. L'EEACI ha esposto dati che non lasciano dubbi: su 17 milioni di pazienti allergici in Europa, circa 3,5 hanno meno di 25 anni, e il picco sta aumentando per quanto riguarda i bimbi, i quali sono a rischio per reazioni piuttosto gravi. Il numero dei ricoveri ospedalieri per reazioni allergiche acute è aumentato di ben 7 volte negli ultimi 10 anni.

Anche dagli Stati Generali della pediatria arriva l'allarme: dopo aver investito Australia e Paesi Anglosassoni, l'ondata di allergie alimentari sta arrivando anche in Europa.
Secondo i medici occorre prevenire quest'ondata attraverso una nutrizione adeguata: più frutta e verdura, meno alimenti confezionati, ma anche il consiglio alle mamme di allattare il più a lungo possibile, di integrare i cibi solidi nella dieta del bimbo a 6 mesi mentre lo si allatta ancora. Importante è anche non esporre i piccoli troppo precocemente ad alimenti facilmente allergizzanti (kiwi, frutta secca).

Già dai primi possibili sintomi di allergia (anche solo un rossore cutaneo) è importante recarsi dal medico e chiedere un parere. L'EAACI inoltre avverte che molti casi di anafilassi (la reazione allergica più grave, che può portare alla morte) si verificano a scuola, perché da un lato gli insegnanti non sono pronti a gestire la situazione, dall'altro i bimbi entrano in contatto con nuovi alimenti non sapendo se sono allergici oppure no.

Proprio per questo l'istituto promuove una campagna di informazione ed educazione sulle allergie alimentari, da diffondere nelle scuole e ovunque sia necessario.
Sono stati stilati degli standard minimi di sicurezza e linee guida su diagnosi, trattamento (la penna all'adrenalina può salvare la vita di chi è in stato di anafilassi) e soprattutto prevenzione.

 
 

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