Bambini: meglio giocare all'aria aperta, anche quando fa freddo
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Mercoledì 30 Gennaio 2013 17:42 Stampa
Bimbo sulla NeveGli esperti dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù forniscono, alle  mamme e ai papà, una serie di consigli per difendere i bambini dal gelo e permettergli di giocare all'aria aperta anziché restare chiusi dentro casa. Questi spiegano che negli ambienti chiusi e caldi i virus prolificano e si diffondono con maggiore facilità.

Questi sono i cosiddetti "giorni della merla" ovvero gli ultimi 3 giorni di gennaio, tradizionalmente i più freddi dell'anno e con essi arriva il picco influenzale. Nonostante le temperature leggermente sopra la media stagionale, si tratta del periodo in cui le malattie delle vie respiratorie (otiti, tonsilliti, bronchiti, bronchioliti, polmoniti) registrano il picco maggiore.

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A dispetto di ciò che crediamo, il freddo non rappresenta realmente un fattore che favorisce le infezioni respiratorie, anche perché l'incidenza di tali patologie non sembra maggiore nei Paesi con temperature più rigide. La cosa certa è invece che il soggiornare in ambienti chiusi permette il diffondersi dei virus attraverso gli starnuti, i colpi di tosse, il contatto con oggetti manipolati da altre persone affette.

Per evitare tutto ciò, soprattutto nella settimana del picco influenzale, è meglio coprirsi bene e uscire un pò di casa. Gli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, invitanoi genitori a portare i loro figli a giocare all'aria aperta. Vi forniscono una serie di consigli per proteggerli dal freddo mentre si trovano in giardino. La prima cosa da fare è semplice: bisogna sfruttare le ore più calde della giornata.

Questa prima accortezza, insieme a un appropriato abbigliamento invernale, non aumenterà le possibilità di prendersi un raffreddore. Così diminuiranno le occasioni di entrare in contatto con virus che attaccano le vie respiratorie.

Il responsabile del Pronto Soccorso ed Emergenza dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù,  spiega che i bambini più sono piccoli e più difficoltà hanno a mantenere una corretta termoregolazione. Quando sono più grandi vengono messi in atto dei meccanismi difensivi come la vasocostrizione periferica (le manine e i piedini potranno apparire un po' più scuri per non disperdere il calore), i brividi o l'aumento della motilità degli arti per produrre maggior calore.

I consigli riguardano anche il modo di vestire i bimbi: quello più indicato è detto "a cipolla". Quando si entra in ambienti più caldi è opportuno alleggerirsi dei vestiti perchè le eccessive variazioni termiche possono costituire un fattore favorente l'instaurarsi di infezioni, specie virali.

Anche se i bimbi, spesso, non sopportano di indossare cappelli e guanti, bisogna coprire maggiormente le estremità per evitare un'importante dispersione termica. Per  mantenere una temperatura corporea giusta è necessario avere "carburante" che produca energia termica. Per far fronte alle diverse richieste del metabolismo, il consiglio è un maggior apporto calorico e un adeguato apporto di liquidi.

Per i bambini con patologie croniche (cardiopatie o anemie croniche), in caso di freddo particolarmente intenso,è bene osservare maggiori precauzioni ed è sconsigliato recarsi in montagna a quote elevate.

 

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