Genitori iper-protettivi fanno diventare ansiosi i figli
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 04 Febbraio 2013 10:39 Stampa
coppiaSe i genitori sono ansiosi lo sarà anche il bambino? Un genitore con ansia patologica rappresenta un modello negativo di comportamento, di atteggiamento verso il mondo e di gestione dei problemi.

Gli studi condotti in materia riconoscono questo e confermano che se mamma o papà soffrono di uni disturbo d'ansia danneggiano i figli. Questo perché attuano involontariamente (e inconsapevolmente) una serie di comportamenti che trasmettono al bambino incertezza e sfiducia nelle proprie capacità, rendendolo a sua volta insicuro e ansioso.

bimnbi e animaliUno studio del Johns Hopkins Children's Center ha esaminato 66 diadi genitore-bambino, nelle quali i genitori avevano ricevuto una diagnosi relativa all'ansia (disturbo da ansia sociale, ansia generalizzata o da attacchi di panico), e ha riscontrato nei genitori (in particolare, in quelli che soffrono di fobia sociale) diversi comportamenti responsabili del manifestarsi dell'ansia nei loro bambini.

  Lo studio è stato pubblicato sul giornale scientifico PlosOne. Nel particolare, è stata constatata da parte dei genitori ansiosi sociali una carenza di gesti affettuosi, c'è la tendenza a ipercriticare i bambini e ad avere sfiducia nelle loro capacità di farcela. Tutti i genitori affetti da ansia patologica tendono a controllare eccessivamente i bambini , sono iper-protettivi e non lasciano loro spazio di autonomia nello svolgere un compito.

L'osservazione di genitori e bimbi, all'opera assieme nel corso dell'esperimento, ha rivelato chiaramente questi comportamenti svalutanti e freddi che generano ansia nel bambino. Questo non gode del supporto affettuoso che gli servirebbe e si convince di sbagliare spesso e di non avere quindi possibilità di successo (esattamente come i genitori gli predicono con le proprie aspettative negative).

L'ansia sociale del genitore dovrebbe essere considerata come un fattore di rischio per insorgenza di ansia nel figlio, e come tale trattata per prevenire insorgenza di un disturbo d'ansia anche nel bambino. Secondo alcune stime, i figli di genitori ansiosi hanno fino a 7 volte la probabilità di soffrire a loro volta di ansia patologica rispetto ai figli di soggetti non ansiosi.

Fino a 2/3 dei figli di pazienti ansiosi presentano i criteri per diagnosticare loro un disturbo d'ansia. I ricercatori ricordano che il 20% dei bambini americani soffre di un disturbo d'ansia, diagnosi spesso sottostimata e non riconosciuta come tale.

L'ansia non riconosciuta e non curata nel bambino conduce a depressione, uso di sostanze e fallimenti scolastici, tutti esiti negativi che bisogna scongiurare.
Anche per questo è necessario che il genitore ansioso si faccia curare, per sé stesso e per i propri figli, e che presti attenzione a determinati comportamenti che danneggiano direttamente il figlio, il suo atteggiamento verso sé stesso e verso la vita.

Il genitore ansioso non dovrebbe vergognarsi del proprio problema, lo deve riconoscere e tenere nella giusta considerazione gli effetti che questo può avere sui propri bambini. Dovrebbe imparare a riconoscere ed evitare quei comportamenti (come ipercritica e iperprotezione) che danneggiano il bambino e che mette in atto perché derivano direttamente dal suo disturbo.

Chiedere aiuto e supporto sociale quando si sente di non farcela a gestire il bambino è importante e per riuscire a realizzare tutto questo è fondamentale che il genitore si sottoponga ad una psicoterapia (per affrontare seriamente e risolvere il problema). Importante è che parli con il proprio psicoterapeuta anche di come occuparsi e relazionarsi con i figli.

Esiste da molto tempo il termine inglese "helicopter parenting" (genitori elicottero) per descrivere quei genitori che come elicotteri ronzano perennemente sopra la testa e la vita dei propri figli. Questo comportamento è caratterizzato da un'iper-presenza sia fisica che psicologica, che è troppa in termini quantitativi ma anche spesso sbagliata in termini qualitativi.

C'è un coinvolgimento eccessivo nella vita della prole, perdendo poi di vista ciò che è veramente importante per le persone che sono i propri figli. Oltreoceano è un atteggiamento attribuito alla generazione dei baby-boomers, quelli nati nel dopoguerra (tra il 1946 e il 1964)

I figli di genitori più ansiosi, sono più ansiosi. Ansia ed eccessivo coinvolgimento materno, dicono i ricercatori, predicono in maniera significativa una diagnosi clinica di ansia più avanti negli anni. A volte i comportamenti da mamma-chioccia scattano in particolare quando il bimbo, di suo, si mostra inibito e ansioso. Questo, secondo i ricercatori, non è un motivo corretto per giustificare reazioni parentali troppo difensive.

Un genitore può guidare la risposta del bambino a una situazione modellando un comportamento coraggioso, secondo la professoressa Jennifer L. Hudson, una delle ricercatrici. Gli adulti dovrebbero aiutare i piccoli a affrontare le situazioni potenzialmente paurose, come per esempio l'incontro con un cane, in modo che il bambino possa fare l'esperienza e superarla positivamente.

Se la mamma, invece, ha paura del cane, o per iper-protezionismo priva il bambino di quell'esperienza, non gli darà l'opportunità di sviluppare gli strumenti per affrontare al meglio la situazione che ha generato l'ansia.

Il bambino crescerà più insicuro e ansioso, meno preparato ad affrontare una situazione potenzialmente paurosa in futuro. Bisogna lasciare che il bambino viva il momento d'ansia, e stimolare un comportamento coraggioso di risposta.

 
 

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