Gli errori più frequenti nell'alimentazione dei bambini
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Mercoledì 20 Febbraio 2013 13:36 Stampa
bambini obesiEsistono dei fattori che possono influenzare le scelte alimentari del bambino e sono molti. Questi comprendono: il tipo di offerta di cibo, la disponibilità e la varietà degli alimenti, la presentazione degli alimenti e il contesto in cui li si consuma, le abitudini familiari, l'educazione scolastica e i messaggi pubblicitari. La conseguenza è che di frequente il bambino e la sua famiglia commettono degli errori alimentari che possono condizionare la salute a lungo a termine.

Gli errori alimentari più diffusi nell'alimentazione dei più piccoli sono un eccessivo introito calorico (soprattutto di proteine), dieta ripetitiva, mancanza di assunzione della colazione, eccessivo consumo di snack con elevate calorie e nutrizionalmente poveri. Fondamentale è l'educazione alimentare impartita dai genitori che riveste un ruolo fondamentale per la prevenzione dell'instaurarsi di cattive abitudini alimentari.

bambino che mangia formaggio
La famiglia rappresenta l'esempio primario con cui i bambini sono quotidianamente a contatto, delle sane abitudini alimentari per tutta la famiglia permettono al bambino di imparare ad alimentarsi in modo adeguato e sano.

I genitori sono infatti responsabili della scelta e della varietà degli alimenti da proporre giorno per giorno ai loro figli ed è importante proporre un'alimentazione che rispetti l'adeguata ripartizione tra macronutrienti, che sia il più possibile varia.

Questo per garantire al bambino la possibilità di scegliere ciò che più gli piace. Sempre la famiglia ha il compito di insegnare al piccolo che alimenti ipercalorici, con troppi zuccheri e nutrizionalmente inadeguati non devono essere delle abitudini alimentari, ma delle eccezioni.

Bisogna limitare il consumo solo a poche occasioni. La cosa importante è che l'insegnamento delle corrette abitudini alimentari non si realizzi attraverso delle imposizioni, nè rimproveri, nè proibizioni o castighi che possono essere controproducenti oltre a non insegnare al bambino a fare delle scelte alimentari sane e consapevoli.

Altra cosa importante è consumare i pasti tutti insieme in famiglia, in modo che rappresentino il momento dell'alimentazione in senso stretto ma anche occasioni di aggregazione e di educazione alimentare.

C'è una abitudine, ormai troppo diffusa anche tra i bambini, di non consumare la prima colazione che deve essere eliminata perchè la prima colazione è un pasto fondamentale.

Questa interrompe il lungo periodo di digiuno notturno e fornisce una quota calorica indispensabile per affrontare gli impegni della mattina e in generale della giornata (per esempio per mantenere un adeguato livello di attenzione durante l'attività scolastica) e contrastare il consumo di snack ipercalorici in occasione dello spuntino mattutino.

Anche la merenda è un pasto importante, anche se "minore" che richiede attenzione: merende e spuntini contribuiscono a una giusta distribuzione delle calorie e dei nutrienti nell'arco della giornata, aiutando a spezzare la fame e a mantenere un peso equilibrato nel bambino. L'appetito è infatti una conseguenza diretta del calo della glicemia, che è tanto più importante quanto più è distante nel tempo l'ultimo pasto effettuato.

Mangiare spesso aiuta a tenere sotto controllo l'appetito e a non esagerare durante i pasti principali. Bisogna quindi dare ai bimbi due merende nell'arco della giornata: una a a metà mattina e l'altra a metà pomeriggio (anche per i bambini con problemi di obesità e sovrappeso).

Per rendere gli "spezza-fame" davvero utili a una corretta alimentazione è però necessario che siano adottati alcuni fondamentali accorgimenti. Il primo consiglio è non consentire che il bambino si fissi su un singolo tipo di spuntino.

Se si riesce a mantenere una variazione notevole tra gli spuntini nell'arco della settimana, qualunque possibile errore nella composizione della merenda verrà diluito dalla varietà. Anche se il bambino accetta solo le merende dolci o solo quelle salate, si può passare dalla frutta alla fetta di pane e marmellata, dal dolce fatto in casa alla merendina confezionata.

Un momento in cui stare attenti è quello della merenda dopo lo sport: l'errore più frequente è di dare uno spuntino di 200 calorie quando con l'attività fisica il bambino non ne ha spese più di 50 o 60.

Frequentemente lo sport si fa a metà pomeriggio, spesso questa merenda si fa molto tardi nel pomeriggio, togliendo l'appetito per cena. Inoltre, spesso tutto questo dà al genitore l'impressione che il bambino non mangi molto, perché non si guarda agli spuntini come a dei pasti.

FonteBambini-Corriere.it

 

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