Bambini: come riconoscere la scarlattina?
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Scritto da Tatta Bis     Venerdì 14 Febbraio 2014 08:57 Stampa
Bambino copyLe malattie esantematiche più conosciute sono il morbillo e la rosolia, ma anche la scarlattina rientra in questa categoria, con una differenza principale: è provocata da un batterio e non da un virus. 
 
Il batterio che causa la scarlattina è lo streptococco beta emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes), ne esistono diversi ceppi di S. pyogenes e alcuni di essi producono esotossine (per ora ne sono state identificate tre) capaci di provocare la febbre e l’esantema che caratterizzano la scarlattina.
 
Scarlattina

Oggi questa malattia può essere curata bene, ma è importante non sottovalutarla visto che lo S. pyogenes può causare anche reazioni post-infettive su base immuno-mediata, alcune della quali gravi, come febbre reumatica e glomerulonefrite acuta.
 
Come si riconosce la scarlattina? di solito ha un esordio brusco, con febbre che può superare i 39°C e può essere accompagnata da mal di gola, nausea e vomito. 
 
L’esantema non è sempre presente, ma solo quando il ceppo infettivo è produttore di esotossine: la reazione cutanea consiste in macchioline rosso scarlatto che tendono a confluire e si sviluppano prima a livello di inguine, ascelle e collo, per poi estendersi nel giro di un giorno al resto del corpo. 
 
Nelle forme più importanti le macchioline compaiono anche sul viso, soprattutto su guance e fronte e dopo alcuni giorni c’è una lieve desquamazione delle aree interessate.
 
La diagnosi si può fare grazie ai sintomi e al tampone faringeo che sono i due indicatori fondamentali. Oggi la maggior parte dei pediatri esegue un test rapido su tampone faringeo in ambulatorio per avere una risposta in pochi minuti e a intraprendere subito un corretta terapia. 
 
Il tampone va eseguito sul soggetto malato, non serve controllare anche fratelli e familiari se asintomatici. È abbastanza raro che la scarlattina colpisca gli adulti.
 
Per quanto riguarda la terapia, essendo la scarlattina un’infezione batterica, deve essere antibiotica, quello da preferire è l’amoxicillina, da assumere per 10 giorni. 
 
Per controllare la febbre si usa il paracetamolo, dopo 24-48 ore dall’inizio dell’antibiotico il bambino non è più infettivo. In genere con una terapia precoce e corretta la guarigione è assicurata senza sequele negative. 
 
Talvolta, tuttavia, l’infezione può causare altre complicanze come ascessi perifaringei o retrotonsillari, rinosinusite, otite media acuta, febbre reumatica e glomerulonefrite acuta. 
 
In genere la febbre reumatica e la glomerulonefrite compaiono a circa tre settimane di distanza dall’episodio acuto. Queste complicanze non vanno mai sottovalutate e richiedono cure mirate.
 
Come si viene contagiati dalla scarlattina? Attraverso un contatto diretto con il muco o la saliva del paziente infetto, oppure con le goccioline respiratorie emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. 
 
Il batterio penetra attraverso le mucose delle vie respiratorie superiori, il suo picco di incidenza si verifica nel tardo autunno, in inverno ed in primavera. È rara sotto i 2 anni di vita ed è più frequente in età scolare. In genere si manifesta dopo 2-5 giorni dal contagio compaiono i primi sintomi.

 
 

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