Tra vaccini e autismo nessun legame
Bambini - Articoli
Scritto da Mary     Martedì 25 Marzo 2014 08:00 Stampa
autismo
In un documento a domande-risposte sui disturbi autistici, pubblicato a settembre, l'agenzia delle Nazioni Unite spiega che "i dati epidemiologici disponibili non mostrano alcuna evidenza di un legame tra vaccino trivalente anti morbillo-parotite-rosolia (Mpr, o Mmr nell'acronimo inglese) e disordini dello spettro autistico".

Come pure "non esiste evidenza che qualunque altro vaccino pediatrico possa aumentare il rischio di questi disturbi". Non solo. "Revisioni commissionate dall'Oms - ricorda la stessa agenzia - hanno concluso che non esiste associazione tra l'impiego nei vaccini di conservanti come il tiomersale, che contengono etil-mercurio, e disturbi dello spettro autistico".
 
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Già nei primi anni Duemila, l'Organizzazione mondiale della Sanità aveva commissionato una ricerca indipendente su vaccino trivalente e rischio autismo, i cui risultati sono stati poi sottoposti al Global Advisory Committee on Vaccine Safety (Gacvs). Erano stati esaminati nel dettaglio 11 studi epidemiologici e 3 di laboratorio, e la conclusione del Gacvs era stata che "non esiste evidenza di un'associazione causale tra vaccino Mmr e autismo o disordini autistici". Su questa base, il comitato raccomandava che "le attuali pratiche vaccinali con Mmr non dovrebbero essere modificate".

Sempre nel documento online, l'Oms ricorda come "precedenti studi che indicavano un legame causale" fra vaccino contro morbillo-parotide-rosolia e autismo "si sono rivelati gravemente fallaci". Le ricerche in questione sono state condotte e pubblicate da Andrew Jeremy Wakefield, medico britannico che proprio per questi studi nel maggio 2010 fu radiato dal Medical Register. In un articolo pubblicato su 'Lancet' nel 1998 aveva sostenuto la correlazione fra vaccino trivalente, autismo e malattie infiammatorie intestinali. Anni dopo inchieste giornalistiche e del General Medical Council Gb fecero emergere sia conflitti di interessi economici non dichiarati dal medico, sia esami inutili e invasivi eseguiti dal professionista su bambini autistici. Lancet pubblicò una ritrattazione completa dello studio incriminato, che in un editoriale sul 'Bmj' venne definito una "elaborata frode".


 

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