Giovedì 24 Luglio 2014 15:19
Un nuovo studio tedesco suggerisce che l'ansia della mamma potrebbe influenzare l'umore del neonato e renderlo incline al pianto: se la neomamma soffre di disturbi d'ansia già in gravidanza, il bimbo è più incline a eccesso di pianto prolungato per 2-3 ore al giorno.La ricerca ha coinvolto quasi 300 gestanti seguite dall'inizio della gravidanza fino al parto e poi ricontattate quando il bimbo aveva compiuto 4 e 16 mesi. Lo studio è stato condotto da Johanna Petzoldt dell'Università di Dresden e pubblicata sulla rivista "Archives of Disease in Childhood".
La cosa interessante della ricerca è che mette in relazione una diagnosi prenatale di disturbo d'ansia della mamma con irritabilità e difficoltà a consolarsi del bebè.
La principale autrice dello studio ha poi chiesto alle neomamme di dire se il proprio bebè piangesse in modo eccessivo (fino a tre ore al giorno per più giorni la settimana) ed è emersa una netta correlazione tra disturbi d'ansia in gestazione e probabilità di pianto eccessivo del bebè.
Simonetta Gentile, Responsabile di Psicologia Clinica dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha dichiarato che lo studio in questione conferma ciò che nella pratica clinica vediamo da sempre.
Infatti il comportamento del bambino dipende principalmente dallo stile di attaccamento che si genera con la mamma, per questo risulta chiaro che un attaccamento sicuro e una mamma che non va subito in ansia favorisce uno sviluppo più armonico del bambino e il piccolo diventa più resiliente.
Purtroppo, oggi la donna è presa dal lavoro e con lo sfaldamento della famiglia allargata di un tempo, ha perso il supporto che prima veniva offerto da mamme e nonne che potevano dare dei consigli.
Oggi c'è un clima di precarietà per le giovani famiglie e questo non aiuta la coppia ad affrontare in modo sereno l'arrivo di un figlio, ma non mancano i servizi dedicati a gestanti e giovani coppie.
