La cura per il diabete di tipo 1 potrebbe essere nelle staminali embrionali
Bambini - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Lunedì 13 Ottobre 2014 14:06 Stampa
DiabeteAlcuni ricercatori britannici hanno fatto un grande passo avanti nella ricerca di una cura per il diabete di tipo 1: hanno infatti trovato un metodo per trasformare le cellule madri in modo che possano produrre e secernere insulina.
 
La tecnica innovativa è stata scoperta dopo 15 annni di studi ed esperimenti, dagli gli scienziati della Harvard University, guidati dal professor Doug Melton. Attraverso una miscela di sostanze chimiche, sono stati capaci di trasformare le cellule staminali embrionali in cellule beta funzionali. 
 
 
Diabete

Come svela viene svelato su "The Guardian", la nuova tecnica è stata testata nei topi affetti da diabete tipo 1, gli scienziati hanno dimostrato che le cellule beta ottenute in laboratorio potrebbero produrre insulina e controllare nel sangue, quindi, i livelli di zucchero per diversi mesi. 
 
Ora il gruppo sta lavorando con i colleghi di Chicago introducendo le cellule nelle scimmie. Questa scoperta fornisce una sorta di fonte senza precedenti di cellule che potrebbero essere utilizzati nella terapia con il trapianto di cellule per il diabete.
 
Uno dei problemi dello studio è che una volta che le cellule beta vengono iniettate in un essere umano, queste dovranno affrontare un attacco del sistema immunitario che tenterà di distruggerle. 
 
Per questo motivo gli scienziati evidenziano la necessità di continuare nella ricerca, per risolvere questo inconveniente e rendere questo metodo una cura efficace contro il diabete negli esseri umani.
 
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che distrugge le cellule B pancreatiche e che colpisce circa il 3% della popolazione mondiale. 
 
Il diabete di tipo 1  colpisce in media dieci persone ogni 100 mila ogni anno (negli Stati Uniti, si calcola che ne siano affette circa 3 milioni di persone). Chi è affetto da questo diabete non riesce a produrre insulina, un ormone che serve a regolare la quantità di glucosio nel sangue. 
 
Se nel corso del tempo il livello di glucosio non viene tenuto sotto controllo, il malato può subire seri danni agli organi interni. 
 
I malati di diabete possono rimediare in parte a questa mancanza iniettandosi dosi di insulina: questo sistema non è efficace come la produzione naturale di insulina e può portare sul lungo periodo a danni come come la cecità, l’insufficienza renale o l’amputazione degli arti inferiori.
 
Doug Melton, a capo dell'équipe di ricerca, ha spiegato come sia gratificante sapere di essere riusciti a fare qualcosa che non credevano possibile, sono a un passo preclinico di distanza dalla linea finale del traguardo.
 
Sulla rivista scientifica "Cell", è stato pubblicato un articolo in cui i ricercatori britannici spiegano i progressi compiuti in questa ricerca.
 
I ricercatori sperano che arrivino nuovi fondi per la ricerca, in modo da risolvere uno dei più grossi problemi che potrebbero dover affrontare ora: trovare un modo affinché l’organismo che riceve il trapianto di nuove cellule non le rigetti.
 
 

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