Asma e allergie nei bambini: il pericolo maggiore è in casa
Bambini - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Martedì 24 Febbraio 2015 13:49 Stampa
Asma logoLo smog si cela in casa, specie se si abita in centro e in una zona trafficata e proprio l'inquinamento domestico è all'origine di una serie di patologie respiratorie fra i giovanissimi.
 
L'inquinamento esistente nelle nostre città e nelle nostre case ed è spesso correlato con l'insorgenza di asma e disturbi respiratori nei ragazzi, secondo uno studio fatto dall'Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibim-Cnr) sull’inquinamento degli ambienti indoor.
 
Asma

Un'indagine condotta presso le abitazioni di Palermo ha evidenziato livelli di biossido di azoto tra le mura domestiche ben al di sopra dei livelli di guardia fissati dall'Organizzazione Mondiale della Salute, nella soglia limite di 40 microgrammi/metro cubo, facendo scattare l'allarme sui pericoli che si annidano in luoghi considerati sicuri e riparati.
 
Dalla ricerca, pubblicata su "Enviromental Research", risulta che le condizioni rilevate nel capoluogo siciliano sarebbero tranquillamente generalizzabili alla maggior parte delle abitazioni presenti nei centri urbani italiani, dal momento che Palermo non presenta livelli di inquinamento tali da poter essere considerata un'anomalia nello scenario complessivo italiano.
 
La presenza di concentrazioni di biossido di azoto fuori dalla norma si traduce nella possibile insorgenza di asma infantile e in una riduzione complessiva delle facoltà respiratorie, secondo uno schema di tipo quasi causale che ha evidenziato come il 90% dei soggetti asmatici censiti durante le rilevazioni del Cnr presentasse livelli di sostanze pericolose sopra la norma all'interno della proprie abitazioni, un ulteriore 22% si trovasse a soffrire di forme allergiche dovute alle concentrazioni di biossido rilevate indoor.
 
Il consiglio è quello di valutare costantemente i livelli di NO2 presenti nelle nostre case, scegliendo fasce orarie per la ventilazione degli ambienti domestici considerate meno a rischio e intervenendo direttamente sulle vie respiratorie dei piccoli mediante il ricorso ad acque termali e fattori naturali in grado di ridurre il potenziale allergizzante del biossido di azoto.
 
Lo studio è stato svolto in collaborazione con i ricercatori Cnr dell’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione di Pisa e dell’Istituto di analisi dei sistemi ed informatica di Roma, è finanziato dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Regione Siciliana. 
 
I risultati sono stati presentati a Roma, presso il Ministero della salute nel corso del workshop "Inquinamento atmosferico interno e salute nelle scuole italiane".
 
Questo risultato ancora una volta pone il problema degli effetti dell’inquinamento urbano sulla salute delle fasce di popolazione più suscettibile come i bambini, anziani, adulti con preesistente patologia,  anche all’interno delle proprie case.
 
Nonostante l’NO2 derivi anche da sorgenti specificatamente indoor quali le cucine e le caldaie a gas, che sono proprio le abitazioni delle zone cittadine più centrali e quindi più trafficate a mostrare i livelli maggiori di inquinamento. 
 
I dati, che derivano da un sottocampione di una vasta indagine epidemiologica che ha coinvolto negli anni passati oltre duemila adolescenti palermitani, appaiono pertanto utili e adattabili a qualunque realtà urbana italiana analoga.
 
Sempre più bambini e ragazzini soffrono di asma e di difficoltà respiratorie: in Italia si stima che un bambino su 10 soffra di asma e che circa il 30% dei bambini in età prescolare presenti respiro sibilante.
 
 

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