Riabilitazione e realtà virtuale per aiutare i bambini disabili
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Giovedì 04 Giugno 2015 11:15 Stampa
BambinaAlcuni tra i maggiori esperti italiani della riabilitazione, ieri 3 giugno, nel convegno "La gestione della complessità nella riabilitazione delle gravi cerebrolesioni in età evolutiva", hanno parlato di  come aiutare i bambini e ragazzi con gravi cerebrolesioni a vivere meglio e delle nuove tecnologie e la realtà virtuale che possono essere usati per aiutare i ragazzi in difficoltà.
 
La realtà virtuale è un insieme di sofisticate tecnologie che consentono una completa immersione visiva ed uditiva in un ambiente virtuale e che stanno trovando applicazione e successo nei percorsi riabilitativi rivolti a bambini e adulti con disabilità di natura motoria, cognitiva e sensoriale. 
 
realtà virtuale

Il dibattito è stato organizzato dal Centro Cardinal Ferrari, nella Rocca San Vitale a Fontanellato (Parma), hanno parlato medici affermati come Enrico Castelli (direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma), Antonio De Tanti, responsabile del comitato scientifico del gruppo Santo Stefano (di cui il Cardinal Ferrari fa parte), Adriano Ferrari, direttore della Struttura complessa di riabilitazione delle disabilità gravi dell’età evolutiva dell’Azienda IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, Paolo Moretti, direttore dell’Unità operativa di medicina fisica e riabilitazione dell’Istituto Gaslini di Genova.  
 
Al convegno parteciperà anche l’Associazione italiana famiglie con figli con paralisi cerebrale infantile (Afpci Onlus), una patologia che colpisce 2 bambini circa ogni mille nati.  
 
Gli argomenti trattati sono stati la diffusione della riabilitazione, degli strumenti terapeutici utilizzati nelle principali strutture italiane, delle tecnologie sempre più sofisticate come la realtà virtuale, dei trattamenti selezionati in base alla storia personale di ogni paziente: patologia, fase evolutiva e contesto socio-familiare.  
 
Al centro del convegno c'è anche il modello riabilitativo basato sulla teoria dei “neuroni specchio”: da circa cinque anni inizia a essere applicata almeno nelle maggiori strutture italiane ed è incentrata sulla consapevolezza che il nostro cervello si plasma in modo automatico in base all’ambiente circostante, imparando da ciò che vede.  
I neuroni specchio sono una classe di neuroni che si attivano selettivamente sia quando si compie un'azione (con la mano o con la bocca) sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri (in particolare da conspecifici). 
 
I neuroni dell'osservatore "rispecchiano" ciò che avviene nella mente del soggetto osservato, come se fosse l'osservatore stesso a compiere l'azione. 
 
Questi neuroni sono stati individuati nei primati, in alcuni uccelli e nell'uomo, in quest'ultimo, oltre ad essere localizzati in aree motorie e premotorie, si trovano anche nell'area di Broca e nella corteccia parietale inferiore.
La Fondazione Don Gnocchi si è dotata di recente di un’attrezzatura di Virtual Reality Rehabilitation System pensata per la creazione di percorsi di riabilitazione con realtà virtuale, integrati con le tradizionali tecniche, rivolti ai pazienti in età evolutiva dell’Unità di Neuropsichiatria Infantile del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano. 
 
 

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