Martedì 10 Dicembre 2013 15:10
L'influenza, fino ad oggi, ha messo a letto più di 300 mila italiani, di cui oltre 125 mila nelle ultime due settimane di novembre.I dati sono del Bollettino stilato dalla Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), le persone che hanno contratto l'influenza evidentemente non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione, come sottolinea il dottor Claudio Cricelli, presidente SIMG, perchè questa rimane la vera arma di prevenzione contro l'influenza e i malanni di stagione.
L'appello che gli esperti rivolgono a tutti gli italiani, in particolare alle categorie più a rischio (gli over 65 e i bambini) è che si sottopongano all'immunizzazione, c'è tempo fino alla fine dell’anno.
Il nuovo bollettino riassume l’andamento durante la seconda quindicina del mese di novembre, in particolare 18-24 novembre e 25 novembre-1 dicembre.
Il 2 dicembre è stato isolato il primo caso di influenza in Italia a Trieste, in una bambina di 4 anni e da quel momento la diagnosi clinica dei medici sentinella risulterà essere più precisa, come aggiunge il dottor Aurelio Sessa, presidente regionale SIMG Lombardia.
In questo periodo, 415 mila persone sono state curate per malattie respiratorie acute (virus parainfluenzali), che da ottobre hanno fatto registrare complessivamente circa 1.280 mila casi.
D'ora in poi ci sarà un progressiva salita della curva di incidenza con il picco che arriverà a meta gennaio (6 settimane dopo il primo isolamento).
Il virus influenzale isolato è contenuto nel vaccino antiinfluenzale e quindi che si è vaccinato è completamente protetto.
Gli esperti consigliano di non banalizzare i sintomi, visto che ogni anno si registrano circa 8000 decessi attribuibili alle complicanze dell’influenza. Per la popolazione “fragile” infatti anche un virus debole può avere conseguenze pesanti.
Il vaccino, anche per i bambini è l’unica arma efficace contro l'influenza: i pediatri della Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale) ricordano che è necessario rafforzare la fiducia dei genitori nelle vaccinazioni e sottolineare che solo il pieno rispetto del calendario vaccinale può garantire la protezione dei loro figli.
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